«Ci saranno diverse sorprese, una scaletta in parte rinnovata e bella movimentata, qualche ospite che ha condiviso con noi parte del percorso, ma non vogliamo svelare troppo»: tornano a casa forti di un successo planetario i triestini 40 Fingers, sabato alle 21 al Castello di San Giusto.
I quattro chitarristi in questi anni hanno conquistato i palchi mondiali e il web a suon di milioni di visualizzazioni con i loro riarrangiamenti chitarristici di brani celebri (oltre 90 milioni di view su YouTube, 10 per la sola “Bohemian Rhapsody” che valse loro il consenso di Brian May e la condivisione sul sito ufficiale dei Queen), di recente l’ex Police Andy Summers li ha voluti al suo fianco per una rilettura di “Bring On The Night” dei Police mentre Andrea Bocelli li ha coinvolti nel suo documentario tv “The Journey”, uscito su Paramount+, a suonare “Hallelujah” (con le voci di Bocelli, Tori Kelly e il coro The Solevoci Gospel Choir).
Chitarristi accomunati dalla passione per lo strumento e grande abilità tecnica, sono tutti già noti per altri progetti: Matteo Brenci (Jack Savoretti, Elisa, Jake Barker, The Topix), Emanuele Grafitti (Canto Libero), Andrea Vittori (The Winged Leaves), Enrico Maria Milanesi (Kythara Trio, ha sostituito Marco Steffè). Tra le riletture dei 40 Fingers più cliccate su YouTube: oltre “Bohemian Rhapsody”, “Libertango” di Astor Piazzolla, il tema de “L’ultimo dei Mohicani”, il medley con musiche della Disney e “Star Wars”, “Sultans of Swing” dei Dire Straits, “Africa” dei Toto, “Sound of Silence” di Simon & Garfunkel, “Hotel California” degli Eagles. Sebbene le cover siano il fulcro del loro repertorio, hanno pubblicato anche un album di proprie composizioni. «Tra gli ultimi video pubblicati – racconta Grafitti – ci sono alcuni live tratti dal concerto di Lubiana, c’è la nostra versione di “September” di Earth, Wind & Fire e un medley dalla colonna sonora di “Braveheart” (le riprese video sono state fatte sull’altipiano del Montasio)». Il grande seguito ottenuto dai 40 Fingers sul web va di pari passo con l’affluenza e il riscontro delle loro tournée, che arrivano ormai in tanti paesi: «Saremo in tour fino a ottobre – continua Grafitti – tra Italia, Spagna e Portogallo, poi torneremo per un mese in America. Negli Usa abbiamo avuto esperienze splendide, in particolare ricordo l’accoglienza calorosa di Boston, ma Germania e Francia non sono state da meno, e anche il tour italiano è stato molto divertente, la gente ci ha mostrato tanto affetto». Proprio in questi giorni hanno annunciato il nuovo tour negli Stati Uniti, che tra settembre e ottobre toccherà Boston, Washington, New York, Philadelphia, Chicago, Nashville, Sacramento e altre grandi città americane.
«Il fatto di non essere vincolati dal fattore linguistico – conclude – ci permette di esportare il nostro progetto ovunque. Per quanto riguarda le cover cerchiamo sempre pezzi potenzialmente di facile ascolto che però abbiano all’interno una struttura complessa, peschiamo dal rock, dalle colonne sonore, dal pop, dalla musica classica, dalla latina… ciascuno di noi ha un’estrazione stilistica differente, questo fa sì che si mescolino quattro generi molto diversi, è un po’ la nostra forza».
Elisa Russo, Il Piccolo 29 Luglio 2023
