Un anno fa avevano suonato al Politeama Rossetti senza pubblico per un live trasmesso in streaming, «rifarlo con la gente in sala sarà una bella emozione, un ritorno nella nostra città per noi molto atteso»: i 40 Fingers tornano al Rossetti mercoledì alle 21 (biglietti disponibili, ingresso con green pass e mascherina Ffp2). Più di 50 milioni di visualizzazioni sui loro canali ufficiali, i quattro chitarristi triestini si stanno facendo conoscere in tutto il mondo (Usa, Brasile, Giappone e Australia sono le fan base più numerose) grazie alle loro rivisitazioni “a quaranta dita” di brani famosi, tra le riletture più cliccate su YouTube: “Bohemian Rhapsody” dei Queen, “Libertango” di Astor Piazzolla, il tema de “L’ultimo dei Mohicani”, il medley con musiche della Disney e “Star Wars” e ancora “Sultans of Swing” dei Dire Straits, “Africa” dei Toto, “Sound of Silence” di Simon & Garfunkel, “Hotel California” degli Eagles. Una ricetta che piace e raccoglie anche consensi celebri, uno su tutti Brian May che condivise sul sito ufficiale dei Queen la versione dei 40 Fingers del loro brano. Andrea Bocelli li ha voluti nel suo documentario tv “The Journey”, la cui uscita è prevista prossimamente, a duettare sulle note di “Hallelujah” e “Amazing Grace” (entrambi i brani, nella sola versione strumentale, sono stati pubblicati dalla band nel periodo natalizio). Quattro brillanti chitarristi accomunati dalla passione per lo strumento e grande abilità tecnica, con storie musicali diverse, i 40 Fingers sono ciascuno già noto per altri progetti: Matteo Brenci (Jack Savoretti, Elisa, Jake Barker, The Topix), Emanuele Grafitti (Canto Libero), Andrea Vittori (The Winged Leaves) e Enrico Maria Milanesi (Kythara Trio). «Siamo grandi amici – racconta Brenci –, andiamo davvero d’accordo; dal lato musicale intrecciamo personalità molto diverse, ognuno ha il proprio suono e identità e ciò contribuisce a dare un sound al progetto che è abbastanza variegato. Il nostro è crossover, un’unione di generi e stili: Emanuele è l’anima più classica, Enrico jazz, Andrea porta la tradizione folk celtica, io pop, funk e soul». I 40 Fingers nel 2020 stavano partendo con un importante tour nei teatri italiani quando scoppiò la pandemia: «Eravamo riusciti a suonare qualche data prima del brusco blocco – ricorda Brenci –. Avevamo anche eventi all’estero e infatti eravamo in Serbia quando in Italia stava chiudendo tutto, il concerto a Belgrado fu annullato il giorno prima (abbiamo recuperato la data solo quest’anno) e siamo dovuti ripartire con non poche difficoltà». Nel 2021 hanno potuto finalmente tornare a esibirsi dal vivo in presenza, da protagonisti assoluti del Guitar Art Festival di Belgrado, poi hanno suonato in Croazia, Slovacchia, Germania, Montenegro: «La musica strumentale non ha barriere e confini, la puoi portare ovunque, forti anche del fatto che proponiamo tante canzoni a cui le persone sono molto legate».
«Al Rossetti – conclude Brenci – non mancheranno i pezzi che la gente ha apprezzato su YouTube, e questa volta ci saranno in scaletta quattro canzoni diverse dal solito, “Mamma mia!” degli Abba, “Per Elisa”, “Immigrant Song” dei Led Zeppelin, più una sorpresa. Ci tengo a dire che sarà un concerto per tutti quelli a cui piace la buona musica, non solo per gli amanti della chitarra: è davvero accessibile e godibile a chiunque, non complesso all’ascolto, grazie alla bellezza degli arrangiamenti e delle canzoni scelte, da vivere appieno come un concerto rock».
Elisa Russo, Il Piccolo 28 Dicembre 2021