Dopo il sold out dell’estate scorsa con quasi duemila presenti tornano nella stessa location, il Cortile delle Milizie del Castello di San Giusto, i 6 Pence Queen Tribute con “A night in the castle” per la rassegna “Hot in The City”, questa sera alle 21. «Di un anno fa ricordo la grande partecipazione delle persone – racconta il batterista Alessandro Colombo – a un certo punto si alzavano dalle sedie, venivano sotto il palco. Vedere che i tuoi concittadini non sono stufi di sentirti e anzi, ogni volta che fai uno spettacolo a casa tua, il pubblico è partecipe è stata la cosa più bella. La formazione stasera sarà la stessa, solo questa volta anziché due coriste ne avremo tre, splendide: oltre che Elena Vinci (Soul R-Evolution, PinkOver, tributo Aretha Franklin) e Eleonora Lana (Les Babettes) ci sarà anche Federica Corridore che aveva già collaborato con noi, quindi saremo in otto sul palco. A grande richiesta torna anche il coro The NuVoices Project diretto da Rudy Fantin, ci accompagneranno in tre pezzi, siamo contentissimi perché abbiamo trovato con loro una grande sintonia ed è un valore aggiunto a quello che facciamo. Cerchiamo insomma di distinguerci da una semplice tribute band dei Queen. Il palco di San Giusto è una location bellissima, in cui vogliamo sperimentare il più possibile. La scaletta sarà abbastanza diversa dall’anno scorso. Ci saranno sicuramente le hit che tutti vogliono sentire. Inoltre abbiamo voluto omaggiare i Queen con un paio di pezzi che hanno registrato a seguito della morte di Freddie Mercury (ma con la sua voce), alcuni brani da “Innuendo” e dall’album postumo uscito nel 1995 “Made in Heaven”. Sono comunque canzoni che la gente ben conosce». Nell’ultimo periodo i 6 Pence hanno suonato molto all’estero: «Abbiamo riscosso un buon successo – riprende il batterista – tanto che poi ci hanno chiesto di tornare nel 2020. Siamo stati in Slovenia, Croazia, Austria… L’uscita del film “Bohemian Rhapsody” ci ha dato un po’ una mano perché tanti organizzatori di concerti ci hanno contattati. E siamo anche contenti di essere stati scelti noi, perché di tributi ai Queen in giro ce ne sono tanti».
L’attuale cantante dei Queen, Adam Lambert, ha dichiarato che il brando più difficile da cantare non è “Bohemian Rhapsody” bensì “The show must go on”, secondo la band triestina «La particolarità della parte vocale dei Queen è che Freddie Mercury aveva un range ampio e spesso ci sono dei pezzi che sono costantemente in una tonalità medio-alta che non è facilissimo mantenere soprattutto in un concerto di due ore. Dovremmo chiedere al nostro cantante. “The show must go on” è stato uno degli ultimi pezzi incisi da Freddie, era consapevole che sarebbe morto di lì a poco e ha voluto dare il massimo nel cantare ciò che sarebbe successo: che i Queen sarebbero andati avanti anche senza di lui».
Elisa Russo, Il Piccolo 26 Luglio 2019