Non solo l’8 marzo: con “D Maiuscole” Hangar Teatri dedica ben tre giornate alle artiste della regione. Un omaggio alle donne che lavorano nel mondo dell’arte che includerà danza, poesia e teatro nelle serate di sabato e domenica. Venerdì, invece, l’apertura della rassegna sarà in musica, con la collaborazione del collettivo Yeah. Dalle 20.30 due concerti: la cantautrice goriziana Paola Rossato e il progetto tra musica etnica, jazz, contemporanea e improvvisazione di Anna Garano (chitarra) con Alessandra Franco (voce). Prima dei live, alle 18.30, un incontro in cui le protagoniste parleranno delle loro esperienze – oltre alle musiciste in cartellone, altre voci come quella di Valentina Fiammetta Milan dell’Hangar o Maša Pavoković, manager di Koala Voice e dello Ziferblat di Lubiana.
Un anno intenso per Paola Rossato, sul palco dell’Hangar accompagnata dal chitarrista Sergio Giangaspero. Il suo album di debutto “Facile”, uscito lo scorso aprile, l’ha portata ad aprire i live di Eugenio Finardi, Kyla Box, Mirkoeilcane e le ha fatto raccogliere importanti riconoscimenti: finalista alle Targhe Tenco e al concorso L’artista che non c’era, di recente ha ritirato al Palafiori di Sanremo la targa come vincitrice del premio speciale del Mei (meeting degli indipendenti) per il miglior disco femminile d’esordio del 2018. “Facile”, registrato e missato al Birdland Studio da Francesco Marzona con la collaborazione di noti musicisti della scena regionale come Sergio Giangaspero (chitarre), Simone Serafini (basso, contrabbasso e violoncello), Ermes Ghirardini (batteria e percussioni), Gianpaolo Rinaldi (pianoforte, hammond), Mirko Cisilino (tromba), Nevio Zaninotto (sax) e ospite speciale il rapper Doro Gjat nel brano “Non dormo” di cui è da poco uscito un videoclip diretto da Simone Vrech: «Ci tengo molto – commenta l’artista goriziana – perché è un pezzo di denuncia delle ingiustizie nel mondo del lavoro, dal mobbing alle pressioni psicologiche che possono causare esaurimenti nervosi. Vorrei che questo brano esplodesse. Ho affidato a Doro la canzone e lui ha scritto un rappato che si è inserito perfettamente». Un disco che ha il sapore del cantautorato classico: «Fin da ragazzina – aggiunge – ho amato alla follia Fossati, De Gregori, De André, Guccini, Gaber, Cocciante, Vecchioni».
Alessandra Franco e Anna Garano, le altre due protagoniste della serata (accompagnate da Simone Serafini al contrabbasso), sono musiciste triestine che si conoscono da vent’anni e collaborano come duo da 10, avevano già pubblicato “Gioco a nascondere” nel 2010 e presentano ora «Un Jour», album uscito a gennaio per Nota Musica di Valter Colle, un progetto di musiche composte da entrambe che si alternano a parti improvvisate in cui si respirano world music, suggestioni yiddish, temi balcanici, suoni arabi.
Alessandra Franco ha studiato chitarra e basso, canto lirico e jazz, tra Siena, Roma e il conservatorio di Trieste esibendosi in diverse formazioni jazz e come cantante lirica (con Morpurgo e D’Avanzo). Ha inciso almeno 10 dischi tra cui la partecipazione al dvd “El Encuentro” con Dino Saluzzi, Anja Lechner, U.T. Gandhi e ha composto il brano “Gunam” per Glauco Venier. Anna Garano, nata a Udine ma cresciuta a Trieste, si è diplomata al Tartini in chitarra, si è specializzata in chitarra flamenco in Andalusia, al conservatorio di Rotterdam ha studiato con Paco Peña. Nel 2004, in duo con Massimiliano Forza, registra il cd “Sombra” e nel 2005 partecipa alla registrazione di “Ovunque proteggi” di Vinicio Capossela. Fin dal 2006 passa dei periodi a New York dove collabora con Anaïs Tekerian, Marc Ribot, Marco Cappelli, Doug Wieselman, Shane Shanahan, Ned Rothenberg, Kinan Azmeh.
Elisa Russo, Il Piccolo 5 Marzo 2019