Abop è l’acronimo per “After je bolji od partija” (l’after è meglio del party) ed è il nome del gruppo di Zagabria protagonista della festa di chiusura del Tsff, venerdì al Miela dalle 22, in una serata che prevede anche le selezioni musicali (prima e dopo il concerto) dei dj triestini Jazza & Alain The Lone con i visual di Faaab. «Siamo ancora fedeli al motto che abbiamo scelto, certo, ma non scordiamoci che l’after per esistere ha bisogno del party», scherzano gli Abop. Si ispirano alla house di Chicago, la techno di Detroit e agli altri primi originari generi clubbing, il risultato è un vero e proprio “rave” ma al posto del dj ci sono cinque eccellenti e navigati musicisti provenienti da alcune note band rock, pop & etno della Croazia come Pips Chips & Videoclips, Elemental, Lollobrigida, Meritas, Chui, Bamwise e Kries.
L’impatto live è fortissimo: la loro potente drum machine consiste in due batteristi che contemporaneamente condividono il palco mentre la colonna portante musicale è costituita dalle linee di basso heavy e da una robusta e rodata struttura intricata e avvolgente composta da suoni analogici e digitali. Il progetto, completato dal supporto di un’importante parte visual, ha già partecipato a numerosi appuntamenti della regione centro europea come Ment e Dimensions Festival. «La scena della musica indipendente croata è vibrante – raccontano –. Abbiamo cominciato con delle jam in sala prove, per divertimento. Ciascuno di noi aveva già intrapreso una carriera in band dall’assetto tradizionale, ma abbiamo sempre tenuto un orecchio sulla musica elettronica, alla fine siamo riusciti a combinare i due aspetti in una miscela del tutto personale. Cerchiamo di proporre un suono unico nel quale mescoliamo elementi di elettronica e musica live, la nostra missione è suonare qualcosa che si possa ballare. Anche al Miela ce la metteremo tutta per farvi muovere i piedi. E vi assicuriamo una performance audio visuale in cui il nostro tecnico luci vi sbalordirà».
Sarà il loro primo concerto a Trieste «Città – dicono – che nel nostro immaginario era legata allo shopping per tutte le persone della ex-Yugoslavia. Siamo estimatori della gastronomia e della cultura italiana, seguiamo un po’ la musica del vostro paese e la nostra preferita è la dance italiana dai ’70 agli ’80».
«Stiamo mixando il nuovo album – concludono – in uscita quest’anno. Suoneremo anche a Fiume il primo febbraio, in fondo è a un’ora da Trieste, se qualcuno vorrà rivederci…».
Elisa Russo, Il Piccolo 25 Gennaio 2019