ANDREA BUSSANI “ESTATE” + “CAPIMOSE” alla Sala Luttazzi il 23.11.21

«A volte dimentichiamo l’amore e il rispetto per la nostra splendida città, la disprezziamo, xe tutto un lamento e un fastidio. Ma per ricevere amore dalla terra, bisogna darne». Passa per la valorizzazione del dialetto come lingua degna di essere accompagnata dalla musica il percorso intrapreso dal cantautore Andrea Bussani che ha lanciato il nuovo singolo e videoclip “Estate”, dove duetta con Eva Pascal. Non è un debutto, quello di Bussani (classe ’75, cresciuto a Melara), che ha militato in varie band negli anni ’90 (come Fumo di Londra e Ughetto Jeans & Le Notizie, affiancando i fratelli Zannier e Fabio Valdemarin). Solo nel 2013, però, decide di dire basta all’esecuzione di cover per cimentarsi nella composizione di brani propri. Tutto parte da un verso, un “distillato di triestinità” che gli viene in mente in sala prove: “Pensa che mondo senza babe/ come in un enorme Pedocin” ecco allora nascere “Baba Free”, canzone che immagina, ironicamente, un mondo senza donne e si classifica seconda al Festival della Canzone Triestina. Il triestino come “unica lingua possibile”, per citare Toni Bruna, che meglio di tutti ha applicato il dialetto alle canzoni in maniera poetica. «Qui – riflette Bussani – tutti parlano dialetto. Di più: tutti lo pensano e addirittura lo sognano. Solo che in musica sembrava sempre scadere nella macchietta, parodia, presa in giro. Poi, dieci anni fa, è arrivato Toni Bruna con “Formigole” ed è cambiato tutto: dirompente, un lavoro incredibile, da restare a bocca aperta, ed è stato forse il primo. Allora ho capito che è la strada giusta. Ho preso coraggio, sempre con una vena ironica e dissacrante, cercando di fare canzoni in dialetto che però non siano coro da osteria». Dopo tre album a nome Clanfa#, Bussani oggi decide di abbandonare quell’alias: il simbolo che lui aveva pensato come “diesis” viene frainteso con “hashtag” generando un po’ di confusione. Allora firmerà Andrea Bussani il quarto disco, che s’intitolerà “Ciaro” e uscirà a Natale, presentato in anteprima il 23 novembre alle 20.30 in una serata che si chiamerà “Capimose (senti la differenza)” alla Sala Luttazzi del Magazzino 26, assieme a Franco Toro (con il patrocinio del Comune, ingresso a offerta libera). La band che accompagnerà i due cantautori è composta da Marco Vargiu al basso, Andrea Dostuni alla batteria e Massimiliano Maxino Cernecca alle tastiere, ospiti Eva Pascal, Valter Grison e Stefano Muscovi. «Tredici brani accompagneranno gli spettatori – anticipano i protagonisti – alla scoperta della nuova musica triestina in cui il dialetto si esprime attraverso il blues, il pop, la ballata».

Alla produzione del disco c’è l’amico di vecchia data Fabio Valdemarin, tastierista e polistrumentista triestino che da anni lavora al fianco di Branduardi, Vanoni, Mannoia. Nel singolo “Estate”, che sarà incluso nell’album, Valdemarin suona il piano e il basso e ha coinvolto i session men milanesi Daniele Moretto alla tromba, Marco Scipione al sax e flauto, Andrea Andreoli al trombone, curandone gli arrangiamenti. Per il resto, la squadra è tutta triestina: Elisa Maiellaro in arte Eva Pascal alla voce, Marco Vattovani (Canto Libero, Les Babettes) alle percussioni, Andrea Skerjan all’arrangiamento originale. Il videoclip è girato da Alessandro Petrussa con la collaborazione di Alessandro Perticucci (Little Paris) ed è ambientato per la maggior parte a Barcola, a “La Pineta delle Scimmie”, con alcune riprese fatte durante un concerto del Movimento Cumbiero e poi in Viale, Piazza Unità, Rive. “Estate” è una (im)possibile storia d’amore in salsa triestina: «Perché finalmente la triestinità nell’arte sta uscendo – conclude Bussani -, lo dimostrano “El Cinciut” su queste pagine, Diego Manna con Bora.La, Maxino e Furian con “Macete”… È il momento giusto per il dialetto. Per esprimere tutta questa follia che è Trieste, con le sue contraddizioni, incoerenze, ironia, ferocia: el triestin xe una pignata de robe che ribolli».

Elisa Russo, Il Piccolo 22 Novembre 2021 

 

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