Un pubblico adorante e attento ha accolto Antony And The Johnsons nella suggestiva cornice di Piazza Del Castello a Sesto Al Reghena, in provincia di Pordenone. Antony, l’eccentrico, romantico, dandy newyorkese che con il suo secondo album «I Am A Bird Now» ha conquistato le platee. Da una parte c’è la sua voce: inconfondibile, screziata con enfasi e vibrato; dall’altra il suo ambiguo personaggio a metà tra una diva della lirica e uno «scenester» uscito dalla Factory di Andy Warhol. Una creatura che incrocia lo slancio ultraterreno di Tim Buckley e la vena “omosoul” di Boy George, o la solidità di Demetrio Stratos con una voce bianca farinelliana. O ancora l’inquietudine di Scott Walker filtrata dall’asessualità di Nina Simone. «Quando l’ho sentito cantare ho capito di essere in presenza di un angelo»; «Ascoltare la voce di Antony è come ascoltare Elvis per la prima volta: due parole e ti ha già spezzato il cuore»: questi commenti di Lou Reed e Laurie Anderson sono il miglior biglietto da visita. Il concerto si apre con «Mysteries Of Love», brano scritto dal regista David Lynch e musicato da Angelo Badalamenti. Sul palco lo accompagnano musicisti di altissimo livello: Julia Kent (violoncello), Maxim Moston (violino), Jeff Langston (basso), Rob Moose (chitarra), Parker Kindred (batteria), Doug Wieselman (corno, fiati), Thomas Bartlett (pianoforte),Will Holshouser (fisarmonica). L’atmosfera è davvero particolare, tanto che Antony dichiara di trovarsi sul palcoscenico più bello del tour estivo in corso. Si interroga sul passato del luogo, sulle storie di chi l’ha abitato. La scaletta continua con «For Today I am a Boy»: «Un giorno crescerò, diventerò una bella ragazza/ diventerò una bella donna/ ma oggi sono solo un ragazzo/ sono un bimbo». Il dramma di questo corpulento artista, né uomo né donna, né vecchio né bambino è evidente. Snocciola «Cripple and The Starfish» ed «Everything is New», per dare poi spazio ad una intensa cover di Leonard Cohen: «The Guests», ancora un grido disperato “Ho bisogno di te”. Molto più bizzarra la scelta della seconda cover: «Crazy In Love» di Beyoncé. Magistrale l’interpretazione di «Fistful of Love», che nel cd vede la partecipazione di Lou Reed. Tanti gli artisti innamorati di Antony che hanno collaborato con lui: Philip Glass, Marc Almond, Rufus Wainwright, Devendra Banhart, Diamanda Galás, Boy George, Thom Yorke e Bjork. Per i bis finali una favolosa «You Are My Sister», lascia i presenti unanimemente soddisfatti.
Elisa Russo, Il Piccolo 18 Luglio 2007