«”Take it slow”, prendila con calma, racchiude molto bene il senso del nostro lavoro, fatto senza forzare i tempi e con la massima tranquillità. Il titolo è un invito a vivere più serenamente, cercando di rallentare il ritmo caotico che ci travolge ogni giorno»: il debutto discografico degli Artica arriva il 4 dicembre per l’etichetta Volcano Records, a raccontarlo è il compositore dei brani, nonché cantante e chitarrista, il monfalconese Stefano Tanzariello. Completano la formazione i goriziani Luca Bortolin alle chitarre e Riccardo Zamolo (già con Der Himmel über Berlin e Marongiu & I Sporcaccioni) alla batteria mentre il bassista Alessio Marocco abbandona il progetto a registrazione ultimata. Le sonorità sono quelle del british rock anni ’90 (ma con una spolverata d’attualità) e in particolare gli Artica sono mossi da un grande amore dichiarato per gli Oasis: «Mi hanno stregato all’età di 10 anni – racconta Tanzariello – e sono stati loro a farmi venire voglia di prendere in mano una chitarra e provare a portare la mia musica alla gente. Non mi siedo mai pensando “ora scrivo una canzone alla Oasis” ma lascio che sia la musica a portarmi dove vuole. Mi viene spontaneo scrivere pezzi con sound british perché è la musica che ascolto da quando sono ragazzino ma cerco anche di variare, soprattutto rinforzando la zona ritmica in fase di definizione del pezzo, in modo da dare il nostro tocco alle canzoni». “Take it slow” sarà in vendita in tutti i principali store digitali e si potrà richiedere anche il disco stampato fisicamente; contiene dieci inediti, in parte è stato registrato agli East Land recording di Cormons, il mix e la produzione sono a cura di Francesco Blasig. La più grande soddisfazione raccolta in questi anni? «Per la band – risponde il cantante – sicuramente trovare più di una casa discografica interessata alla distribuzione del disco. Per me il discorso è forse un po’ più ampio perché ho visto le canzoni nascere e le vedo ora finite al meglio. Diciamo che questo album è un po’ come un figlio nel mio caso». Il gruppo conta già la partecipazione alle selezioni di Sanremo Rock, il podio al Blue Notte Festival di Gorizia e al Ronki’n’roll Festival: «A Monfalcone – dicono – conosciamo molti musicisti della zona e ci sono tante band valide, il problema è la visibilità per i gruppi che come noi fanno pezzi inediti, ci sono alcuni festival interessanti come il Ronki’n’roll che da la possibilità alla musica inedita di essere ascoltata, diverso è il discorso relativo a pub e gestori di locali che si trovano a dover fare i conti con la crisi e diventa sempre complicato trovare la quadra per esibirsi. Trieste è una piazza molto importante secondo noi e stiamo approfittando di questa “pausa covid” per prepararci al meglio in modo da farci trovare pronti appena si potrà ripartire con i live. Speriamo intanto che questa pausa induca il pubblico ad ascoltare nuova musica e più artisti sconosciuti, visto che i grossi nomi sembra stiano attendendo tempi migliori per le loro uscite discografiche. Noi ci prepareremo alla ripartenza, penso che la musica dovrà cambiare ancora una volta e sicuramente prenderà piede il concetto di concerto in streaming».
Elisa Russo, Il Piccolo 23 Novembre 2020