«Mi piace molto mettermi in discussione, sperimentando da sempre in direzioni diverse. Con gli Artura ho deciso di mettere a fuoco qualcosa che prima di tutto ci faccia stare bene, senza per forza associarci a un genere prestabilito. Il risultato è un cantiere psichedelico, un laboratorio che ci ha permesso di pubblicare due dischi in due anni e, data la recente clausura, molto probabilmente un terzo a breve». Così Matteo Dainese, batterista, produttore, polistrumentista da più di 20 anni sulla scena non solo italiana (ha pubblicato dischi come Dejligt, Il Cane e ha suonato la batteria con band quali Jitterbugs, Warfare, Meathead, Here, Ulan Bator, Il moro e il quasi biondo, Honeychild Coleman, Il Mercato Nero, Dodge Meteor, Zeman) descrive l’attuale progetto, nato nel suo “La cuccia studio” di Udine «rubando il nome alla mia gatta, vera padrona di casa», al fianco di altri noti artisti friulani: Cristiano Deison, attivissimo nella scena noise, elettronica, industrial con collaborazioni internazionali da Thurston Moore dei Sonic Youth a KK Null e il bassista Tommaso Casasola, già con Film da Fuga, So Long Saigon e Amari. Il secondo recente album “Massive Scratch Scenario” (New Model Label e Matteite) segna l’entrata nella band del talentuoso Dj Cic.1: «Venendo da un primo disco totalmente strumentale come “Drone” – spiega Dainese – c’era la voglia latente di scrivere dei testi, senza necessariamente cantare. Quando ho scoperto che Carlo, tramite un software e un pc fosse in grado di scratchare dal vivo anche dei campioni vocali con i suoi classici giradischi Technics, ho iniziato a chiedere ad amici sparsi per il globo di leggerli in svariate lingue, il risultato ha spostato la band verso nuove piacevoli avventure narrative». In questi giorni gli Artura lanciano il nuovo singolo e video “Koko” (“qui” in giapponese), che dà un assaggio di quello che la band propone nei concerti, diretto e filmato da Enrico Qualizza. Sul finale interviene Mirko Cisilino alla tromba, accompagnato da Alisa Franzil alle campane indiane e da Diana Orlando ai piatti. «Dopo tutti i video del primo disco girati con il drone da Mara Masarotti – dice Dainese – inizialmente nel secondo album abbiamo mantenuto l’idea del piano sequenza, semplicemente sostituendo il drone con una go pro, filmando camminate di ore in giro fra Palma di Maiorca, Odense e Berlino, come si può vedere nel primo singolo “Smell”. Ora volevo far capire a chi non ci conoscesse la nostra dimensione dal vivo». «L’idea del video live – aggiunge il regista Qualizza – è nata per cercare di comunicare quella che è la musica degli Artura, come nasce e viene suonata, cosa che vista la sua particolarità non è sempre chiara al semplice ascolto e che diventa evidente invece in ambito live. Lo spettatore può immergersi nelle atmosfere e nella musica all’interno di una casa, in cui si sente accolto, in un piano sequenza senza tagli, come un occhio in terza persona, in una situazione in cui tutti sono partecipi di quello che sta succedendo, lo stesso operatore steadicam e gli amici sono parte della performance». La band sta già lavorando a un terzo capitolo: «Il primo giorno di lockdown – conclude Dainese – ho consegnato ai miei colleghi bassi, amplificatori, microfoni, in modo da essere tutti in grado di lavorare a distanza in modo professionale. Per il resto ho passato più di 40 giorni solo in compagnia della mia gatta Artura e anche se lei è veramente speciale, non vedere esseri umani è stata dura».
Elisa Russo, Il Piccolo 10 Giugno 2020