ASK HER OUT il 03.08.19 al Lunatico Festival

«Ask Her Out, ovvero “chiedile di uscire”, è un’esortazione perché evidentemente non l’hai ancora fatto e quindi ha una componente di azione, di coraggio ma include anche la timidezza»: Giovanni de Flego (voce, chitarra, samples, per tanti anni nei Trabant, band che spopolava in città nei 2000) presenta il progetto che porta avanti dal 2016, assieme a Daniele Vigo al basso, Raffaele Tenaglia alla batteria e Riccardo Buiatti al sax. Il quartetto è in concerto sabato alle 21 al Lunatico Festival nel Parco di San Giovanni. Dalle 19, e anche dopo il concerto, ci saranno le selezioni musicali del collettivo rock’n’roll Satisfaction, il trio Jack Rabbit Slim, Dj Double Trouble e Kwalaman.

«Chi ci ha già seguiti – racconta de Flego – sabato potrà sentire un’ulteriore evoluzione del nostro sound, che muove verso l’essenzialità e una dimensione abbastanza percussiva, cosa che sarà riscontrabile nei due pezzi nuovi che s’intitolano “Effed” e “Pain Diva”».

Gli Ask Her Out hanno già realizzato due ep; in linea con la grafica minimale anche la scelta di intitolarli semplicemente «Uno» e «Due»: «Abbiamo deciso di realizzare una serie di ep e non un album intero per diversi motivi. Per esempio, facendo uscire meno canzoni, lo si può fare più spesso e l’ascoltatore può seguire più da vicino il percorso della band e le sue vicende creative, i cambiamenti in tempo reale in una narrazione simile ai capitoli di un libro. E poi, che piaccia o no, il concetto di usufruire della musica da un lp, un disco completo, ha perso un po’ il suo senso; ormai se fai un disco di 12-13 pezzi ti chiedi chi arriverà all’ascolto del tredicesimo, anche perché c’è un calo di attenzione diffuso». I cambiamenti dell’epoca digitale investono più livelli: «Il nostro cd è a offerta libera, scegli tu il prezzo sia per il supporto fisico che online su Bandcamp. Vorremmo trovare un metodo per regalare i dischi. Spesso si ascolta musica dal pc, i lettori cd non sono più così diffusi, c’è una fruizione liquida». Nella loro biografia citano Nina Simone, i Karate, Prince… «Difficile definirci – conclude Vigo –, forse post soul: c’è un sacco di black music dentro, però mediata dalla nostra sensibilità, non molto rock ma molto ritmica, percussiva».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 1 Agosto 2019

Ask Her Out

 

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