«Gli Ask The Dust sono una band “virtuale” nel senso che per ora non abbiamo nessun programma di suonare dal vivo e per ogni nostro pezzo, che sia un inedito o una cover interpretata seguendo le nostre corde, segue sempre un video»: Massimo Zompicchiatti, bassista della band e regista dei videoclip, presenta così il progetto nel quale lo accompagnano Marco Darko alla voce (Monks, Lily’s Puff) e Ale Santi alla chitarra e tastiere (Pass, Commando). Il gruppo friulano, proveniente da Buttrio e dintorni, ha pubblicato ora il suo quinto video “Incubus and Succubus”: «Questa volta – prosegue Zompicchiatti – volevo raccontare una storia sulle scelte sbagliate della vita, di cui poi si pagano le conseguenze. Ho deciso di focalizzarmi sulla banalità del male di un fatto che spesso accade vicino a noi senza che nessuno se ne accorga fin quando le conseguenze sono gravi o estreme: mi riferisco alla violenza sulle donne. Ho scelto però un risvolto “girl power” con un punto di vista molto forte sulla protagonista femminile, che spesso è una vittima senza riscatto: in questo caso ho voluto immaginare che si ribella e si libera di una persona tossica e potenzialmente pericolosa, il tutto con un linguaggio visivo immediato e d’impatto. È un augurio che tutte le donne che vivono questo incubo possano liberarsene “con ogni mezzo” e che ci sia sempre qualcuno accanto a loro pronto ad aiutarle. Il brano è più rock e serrato dei precedenti, abbiamo coinvolto per questo un batterista molto bravo, Ivano Castellani». Tra i video già pubblicati ci sono anche due cover, una dei Joy Division e una dei Bauhaus a sottolineare la passione per le sonorità dark, new wave, goth, riprese anche dalle scelte estetiche, le location, i costumi. «Ask The Dust sono nati per rielaborare la musica che ci ha infiammato da adolescenti – aggiunge Zompicchiatti –. Inoltre, sono appassionato di cinema soprattutto horror infatti “Why are you afraid of me?” è un omaggio al capolavoro di Werner Herzog “Nosferatu”; il prossimo video, in arrivo a gennaio, sarà una rivisitazione di “Miriam si sveglia a mezzanotte”, sarà impegnativo perché coinvolgeremo molto figure, ci saranno quattro protagonisti, tantissime comparse e una location a Buttrio molto suggestiva, un ex night club sotto una villa ottocentesca che è talmente gotico, con le volte di pietra, che non potevo trovare di meglio per la storia che voglio rappresentare. In più, ci piacerebbe realizzare un vero e proprio corto horror con la nostra musica».
Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 24 Ottobre 2022
