«Niente di meglio della musica dal vivo, in tempi così “strani”. Siamo contenti di tornare sul palco dopo la pausa imposta dal covid. All’inizio di quest’anno abbiamo pubblicato il nuovo album “Sand” e a Sexto faremo sentire tanti pezzi nuovi, mescolati a quelli più vecchi»: non nascondono l’emozione di inaugurare, giovedì alle 21 in esclusiva nazionale estiva, la sedicesima edizione di Sexto ‘Nplugged (dal 5 all’8 agosto a Sesto al Reghena) i re dell’alt-pop Balthazar dal Belgio. Quest’anno i dj set (prima – dalle 19 – e dopo i concerti) saranno tutti al femminile: il via spetta alla madrina d’eccezione del progetto Sexto Art Lovers e Sexto Lounge, Eva Poles (la cantante, ex Prozac+, qui nei panni di dj).
«Abbiamo suonato tante volte in Italia, anche il primo maggio a Roma – ricorda Jinte Deprez, cantante e chitarrista dei Balthazar –, e ci torniamo sempre con piacere, i fan sono calorosi, ti restituiscono un sacco di energia. Oltre ai grandi compositori classici e cantanti d’opera, non conosco molto della musica italiana, a parte i Maneskin che stanno andando alla grande anche nelle classifiche del Belgio».
Come si colloca nella vostra produzione il nuovo capitolo “Sand”?
«È una combinazione di quello che c’era nei precedenti 4 album con l’aggiunta di qualche elemento nuovo, come l’elettronica e il groove. Avevamo composto in tour, e quindi è ispirato proprio a quello che vedevamo durante gli show. Poi, a causa della pandemia, non abbiamo potuto completarlo in studio tutti assieme, ed è stato un cambiamento tragico per noi. Adesso, finalmente, suonandolo dal vivo ci fa sembrare che siano le migliori canzoni mai scritte».
C’è un filo che lega i testi?
«Il tempo che passa, l’irrequietezza, l’impazienza, il tutto avvolto in canzoni d’amore. Tanti temi caldi oggi, sebbene i testi siano stati scritti prima del covid. Per noi ha un gusto quasi profetico. In copertina c’è una creatura (scultura dell’artista olandese Margriet Van Breevoort) in una sala d’attesa che rappresenta la nostra coscienza quando siamo forzati ad aspettare troppo e perdiamo il controllo».
E il singolo “Losers”?
«Parla di quando si ripongono le proprie speranze nel futuro: un giorno sistemerò tutto, scriverò la mia miglior canzone di sempre (o qualunque cosa desideri)… un giorno, l’anno prossimo. Può essere pericoloso puntare tanto sul domani, ma ha un risvolto di speranza: siamo “losers”, perdenti adesso, magari destinati a qualcosa di grande poi».
In fase di scrittura avete in mente i live?
«Quando crei canzoni stai costruendo un mondo ed è quella la cosa più importante. Ai live ci pensi dopo, non vuoi che l’idea possa limitarti in fase di registrazione. Non ci sono regole e questo è il bello: è musica, non scienza».
Come avete vissuto la pandemia?
«Molto è cambiato, e ci ha cambiati così tanto che sarebbe lungo da spiegare. Ci siamo ritrovati a casa dopo 10 anni di tour: ci mancavano i concerti, le folle, ci mancava essere musicisti, ci mancava la vita. Per fortuna avevamo un album da finire».
Guardandovi indietro cosa vedete?
«Siamo cresciuti, abbiamo lavorato duro e siamo stati ripagati. Fare musica è un privilegio così come lo è che ci siano persone ovunque che nella tua musica si ritrovano. Il solo pensiero di venire in Italia e trovare un pubblico che canta le nostre canzoni, mi stende».
E guardando avanti?
«Naturalmente dobbiamo ancora incidere 25 album o più, d’altra parte siamo giovani. Ma già essere in tour è una gioia. E non siamo i soli a sentirla».
Elisa Russo, Il Piccolo 5 Agosto 2021
- What can you tell me about the musical scene in Belgium?
- What can fans expect to see at your Italian show at Sexto ‘Nplugged on August 5th?
- “Sand” has received amazing and outstanding reviews and critical acclaim so far. How do you see this album fitting in your broader body of work?
- Anything in particular that inspired you this time? What was the concept behind this album?
- Would you like to tell us more about the single “Losers”?
- How much are you thinking about the live show when you’re making a record?
- With the Covid-19 situation, how has life changed for you? Has lockdown inspired your songwriting, or the opposite? How have you navigated the pandemic as a band?
- What are some of the highlights and lowlights of your career so far?
- What’s next? Any plans beyond touring?