Un personale mix di blues, grunge, beatbox, industrial: già da qualche anno i Beat on Rotten Woods sono una delle band più originali e coinvolgenti che si possono vedere dal vivo in città. Nascono nel 2013 con Mace alla voce, loopsation, beatbox (che permette di produrre con la bocca i suoni di una batteria e di altri strumenti) e Rob alla chitarra, il primo già visto nel mondo hip hop (con Yane), oggi anche nei Glory Owl e il secondo in formazioni di verace rock’n’roll come i Bastard Sons of Titty Twister. Suonano parecchio (anche al Miela in apertura di Bob Log III) e registrano da Jambo Gabri un ep di 5 tracce nel 2016. Finché la coppia si allarga e coinvolge altri talenti della scena rock triestina: Tilen (Dorothy, Gonzales, Tytus, Omza) al basso e cori e Guatoman (Black Pope) alla chitarra, banjo e cori, diventando qualcosa di davvero esplosivo. Con questa formazione a quattro saranno sul palco del Loft sabato alle 22.
«Agli esordi – racconta Mace – chiamavo la mia loopstation “warmachine” e la chitarra di Rob “rotten woods” (legno marcio) e da lì in qualche modo è arrivato il nome della band, non banale, che ci rispecchia». «La formula a due mi piaceva, era molto particolare, poi però ho sentito la mancanza del basso e desideravo aggiungere più voci, abbiamo fatto qualche prova con i due componenti aggiuntivi e ci siamo resi conto che i pezzi cambiavano, si arricchivano. Adesso riesco a concretizzare tante idee in più che prima rimanevano nella fantasia».
Da tempo i Beat stanno lavorando, con l’ausilio di Abba Zabba, al primo album in uscita a breve: «In studio ci siamo divertiti a sperimentare sulle canzoni, aggiungendo cori, tastiere, timpani, cambiando beatbox, abbiamo perfezionato un po’ tutto». La band ha realizzato anche due videoclip: «Shining People» diretto da Mario Orman e «Spaces» realizzato da Matteo Prodan di Sonicyut, finito in finale di Cortinametraggio 2018. Sono stati anche presenti nel cartellone del Mittelfest, con uno spettacolo sperimentale tra danza e concerto. «Trieste è una città piena di musica e musicisti – conclude Mace – ci sono tanti locali e occasioni. Come il Loft, dove ci piace molto suonare: proporremo anche un pezzo nuovo in anteprima e avremo un ospite speciale, oltre che avvalerci dell’ottimo fonico Andrea Abbrescia dei Tso. Dopo di noi la festa continuerà con le selezioni del dj Igor Zero».
Elisa Russo, Il Piccolo 4 maggio 2019