“Magical Mistery Story” ripercorre la storia dei Beatles, con la musica dei Beatbox, quotata tribute band, e le narrazioni di Carlo Massarini, giornalista, conduttore radio e tv (“Mister Fantasy” su Rai 1, “Absolute Beginners” su Virgin Radio), martedì 12 luglio alle 21 al Castello di San Giusto per Hot in the City/ Trieste Estate. Filippo Caretti (John Lennon), Marco Breglia (Paul McCartney), Michele Caputo (George Harrison) e Federico Franchi (Ringo Starr) mettono in scena la carriera dei Fab Four dagli esordi al Cavern Club di Liverpool fino al concerto allo Shea Stadium e la svolta psichedelica: «Tutto il percorso dei Beatles – racconta Massarini – la band cambia costumi, parrucche, trucco, strumenti fedeli all’originale, seguendo l’evoluzione avvenuta in pochi anni. All’inizio e durante i cambi io faccio una narrazione con storie, aneddoti, qualche riflessione su quello che hanno rappresentato».
Quali fonti ha utilizzato?
«La storia dei Beatles è nota, ho letto tanto, un libro molto interessante è quello di Ian MacDonald “Revolution in the head” che tratteggia ogni singolo brano in maniera molto dettagliata ed è una miniera per chi vuole approfondire. La cosa interessante della letteratura rock è che man mano che si va avanti si continuano a scoprire dettagli, è stimolante. Quando ho cominciato a scrivere negli anni ’70 e ’80 di cose se ne sapevano relativamente poche e infatti le recensioni erano molto basate sulle proprie impressioni, adesso c’è tantissima letteratura, biografie, biopics».
Che importanza hanno avuto per lei i Beatles?
«Sono gli iniziatori, hanno dato il via a tutto, i loro 45 giri “She Loves You”, “Twist and Shout”, “I want to hold your hand” sono i primi che ho comprato a 13 anni. Ascoltavo Celentano, Morandi, Rita Pavone e lì mi si è spalancato il mondo internazionale, erano anni pazzeschi. Rimangono ancora adesso il gruppo più importante che ci sia mai stato, hanno aperto tante porte, hanno mostrato possibilità che non esistevano prima».
Com’è nata l’unione con i Beatbox?
«Mi avevano contattato per una presentazione a Roma e da lì è partita la collaborazione e quindi abbiamo montato un impianto teatrale. In queste date estive loro suonano con più dinamismo per certi versi, forse all’aperto c’è un altro clima, hanno un gran bel suono. C’è sempre molto entusiasmo, la gente canta e balla, è una musica molto festosa. I Beatbox sono specializzati sui Beatles e li ripetono maniacalmente uguale, suoni, voci, strumenti, costumi sembrano davvero loro, tutto per dare la sensazione di essere a un concerto impossibile dei Beatles».
Il segreto del successo dello spettacolo?
«La formula richiede un buon narratore e un’ottima band perché funzioni».
In cos’altro è impegnato?
«Questo tour avrà altre numerose date, poi lo spettacolo “Popsophia”, un mix di musica e filosofia con la direzione artistica di Lucrezia Ercoli, sto lavorando al libro che dovrebbe uscire l’anno prossimo “Dear Mister Fantasy 2” e anticipo una chicca: ho fatto un cameo in una serie tv che si chiama “Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso”, tratta dai best seller di Diego De Silva che dovrebbe partire a metà ottobre su Rai 1, con un cast notevole».
Elisa Russo, Il Piccolo 11 Luglio 2022
