BEPS “SUFIA EL VENTO”

«Stavo sfogliando un libro di vecchie canzoni triestine, e ho trovato questo verso: “Ligheme son mato/ buteme in un saco”, mi ha colpito e sono partito da lì»: così Giuseppe Perrella in arte Beps ha costruito il suo nuovo singolo “Sufia el vento”, attualmente in gara al Festival della canzone triestina (lo si può votare fino al 31 marzo). «E ‘desso che son via no vedo l’ora de tornar/ Trieste te odio ma no te posso non amar/ La vita xe strana, a volte te zerchi quel che no te ga/ e po’ te scopri che te lo gavevi za»: così prosegue “Sufia el vento”, una canzone velata di malinconia. «Il testo è serio, introspettivo – spiega Beps – ben lontano dal volgare o comico in cui a volte il dialetto rischia di sconfinare». «Ho ascoltato i due dischi di Toni Bruna per ispirarmi, ma devo dire che la prima volta che mi ero avvicinato al dialetto è stata quando con il mio gruppo, UltrabulloTs, avevamo riletto in versione punk un brano del mitico Pilat. Poi a un suo recital ho visto i Sardoni Barcolani Vivi che cantavano “No volevo la vinjeta” e ho deciso che anche io avrei scritto canzoni in triestino. L’anno dopo ero fra gli ospiti di Pilat al suo recital con la mia canzone “I me ga dito”». Beps, dopo una lunga carriera con gli UltrabulloTs, ha pubblicato l’album solista “La galina con tre teste” tra canzoni tradizionali in versione pop, rock e punk e suoi inediti; il singolo reggaeton “Che storia” è stato più volte in onda nella trasmissione Rai Radio 2 “Il Ruggito del Coniglio”.

Nato a Trieste nel 1981, Giuseppe Perrella è anche dj e produttore musicale, esperto di mix e master, ha studiato al Conservatorio Tartini, a Londra alla Point Blank Music School e Garnish Music Production School, a Roma alla Mat Academy. Attualmente sta lavorando a un’installazione pubblica multimodale interattiva di attrazione magnetica. Oltre ai classici già citati, chi apprezza della musica triestina? «Cito due grandi musicisti – conclude Beps – il chitarrista Matteo Brenci dei 40 Fingers, con cui ho collaborato e il batterista Franz Valente, che è stato mio compagno di classe alle elementari e ha intrapreso una carriera di successo con Il Teatro degli Orrori e ora Buñuel e Snare Drum Exorcism».

Elisa Russo, Il Piccolo 24 Marzo 2022

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