I triestini Black Mamba Rock Explosion hanno appena realizzato il loro primo album (s/t, Kornalcielo Records). Hanno esordito nel 2009 con Andrea Belgrado (King Bravado, Understairs, Jesus in Loveland) alla chitarra e voce, Peter Nadlišek al basso ed Erik Psychedelik (Electric Freaktones, Ratatans) alla batteria, sostituito l’anno successivo dal batterista Marco Mattietti (Pork Chop Express, Sun Machine, Elbow Strike). Dopo due anni di concerti e piena attività in regione e Slovenia, arriva il loro primo disco.
«Black Mamba Rock Explosion, come il nome di un serpente molto velenoso che in questo caso sputa un’esplosione rock. Il veleno è inteso come un contagio positivo di musica» spiegano i ragazzi della band. «La nostra musica è un insieme di gusti, esperienze, influenze ed energia, con fondamenta nello stile rock ’70 con un’interpretazione in chiave più moderna. Come modelli musicali di riferimento potremmo andare dai Led Zeppelin, MC5, Black Sabbath, Ten Years After fino ai più moderni Kyuss e Queens of the Stone Age».
Come è nata la collaborazione con la Kornalcielo Records?
«Condividiamo da anni la sala prove con gli amici Gonzales, e da qui la conoscenza con Mark (chitarrista dei Gonzales) della Kornalcielo che, dopo aver sentito la nostra musica, si è interessato al progetto e ci ha proposto questa opzione che noi abbiamo felicemente accolto».
E il vostro disco?
«Ci piace dire che le canzoni nascono in sala prove, il centro operativo della nostra musica. Poi ad ogni proposta di ciascuno dei componenti, ci si lavora assieme e di seguito si discutono le sfumature del pezzo per poi definire il tutto. Le tracce del disco sono state tutte registrate in sala prove da Peter (il bassista) senza alcun aiuto esterno. Il mix e il master del disco invece è stato eseguito da Francesco Bardaro (MySpace Invaders) in Track Terminal Studio. Stiamo lavorando alla distribuzione grazie anche all’aiuto di Mark della Kornalcielo, che si è dimostrato preparato e disponibile, e pensiamo di distribuire l’album durante i concerti e attraverso internet».
Che ne pensate della scena musicale triestina?
«È ottima ed è piena di talentuosi musicisti che producono musica di alta qualità. È necessario, però, far conoscere la propria musica al di fuori, e non solo della città, ma anche fuori dall’Italia, e noi puntiamo a questo. Ad esempio senza andare lontano, già la vicina Slovenia è piena di locali, club dove poter proporre la propria musica; la pubblicità funziona e l’affluenza di pubblico ai concerti è sempre soddisfacente, e la gente partecipa calorosamente. Per noi, la scelta della lingua inglese si presta al genere che proponiamo, e avendo l’intenzione di rivolgere l’ascolto dei nostri brani a un pubblico più vasto ci è sembrata l’opzione più logica e immediata per esportare il nostro prodotto all’estero».
Dove alberga la vera anima del rock’n’roll oggi?
«Il rock’n’roll è dentro ciascuna persona che ci crede, che lo ascolta, che lo suona, è energia allo stato puro, è voglia di fare, produrre. La vera anima geografica del rock è il nord Europa in generale, con particolare attenzione ai paesi scandinavi, ma alberga anche in qualsiasi zona dove c’è gente che lo suona e lo ascolta con passione».
I prossimi passi della band?
«Presenteremo il disco il 26 Gennaio presso il club Gromka (Metelkova Mesto) a Lubiana in una serata con vari concerti. In data da definirsi a breve ci sarà anche una presentazione triestina del lavoro».
Un consiglio ai giovani che muovono i primi passi nel mondo della musica.
«Se parliamo di rock, e della scelta di questo tipo di strada musicale, per iniziare, un’ottima base è e sarà sempre il buon vecchio blues. Errori da non fare? Solo uno e importantissimo: non perdere il tempo in chiacchiere e suonare il più possibile, in quanto c’è e ci sarà sempre da ascoltare e imparare. Gli altri errori fanno parte del percorso di ciascuno di noi, e non è detto che tutti siano negativi».
Che regalo chiedereste a chi amministra la nostra città?
«Per la crisi, cercare di risolvere il problema della disoccupazione che è davvero grave in questo periodo. Per il resto di continuare a ospitare e portare eventi musicali interessanti, cercando di rendere sempre più visibile la scena musicale triestina».
Elisa Russo, Il Piccolo 05 Gennaio 2012