«Il pubblico di Sexto ‘Nplugged vedrà uno show selvaggio, non tanto nei termini di luci, video e allestimento, ma nel flusso incessante di energia che scorre tra noi, e spero che i presenti possano goderne, e passare con noi una serata piacevole»: parola di Geordie Greep, voce e chitarra degli inglesi Black Midi che domenica chiuderanno la diciassettesima edizione del “Boutique Festival” a Sesto al Reghena, preceduti alle 21 dai pordenonesi Pamaguite, in zona Lounge dj B.E.A.; serata in collaborazione con Veneto Jazz. «L’Italia – continua Greep – è probabilmente il mio paese preferito in Europa. Non ci abbiamo passato tantissimo tempo, ma è proprio la mentalità, il modo di vivere, qualsiasi ristorante in cui siamo stati è fantastico, la gente è molto gentile, c’è grande fermento… E sono un fan del cinema italiano, Federico Fellini, in particolare il suo “Amarcord” e poi i western di Sergio Leone, se penso ai classici del cinema del vostro paese non mi viene in mente un film brutto visto!».
Musica ribelle, pazza e inclassificabile che unisce rock sperimentale, math rock, prog, noise, post punk, jazz; dopo l’acclamato esordio “Schlagenheim”, candidato ai Mercury Prize e inserito da New York Times, SPIN e altri nelle classifiche dei migliori album del 2019, e l’ottimo “Cavalcade” del 2021, i Black Midi il 15 luglio hanno pubblicato il nuovo “Hellfire”, anticipato dal singolo “Welcome To Hell”. «Ci siamo accorti che nei testi e personaggi ricorrenti delle nostre canzoni usciva questo tema dell’inferno e del fuoco. È un fenomeno interessante che la gente abbia inventato il concetto di inferno, voglio dire: perché venirsene fuori con questa idea quasi di autoflagellazione, fortemente legata al dolore, alla punizione, una forma di condanna alla sofferenza eterna? Mi sembra che esca da una mente perversa. Quando registriamo un nuovo album la nostra preoccupazione è di farlo il meglio possibile, vogliamo che ogni canzone realizzi il suo pieno potenziale. Cerchiamo di non pensare come suonerà live. Il nostro pensiero è più che altro: questo album e questi pezzi rimarranno per sempre, ci saranno anche dopo di noi, vediamo di farli uscire come devono, nella maniera giusta».
Elisa Russo, Il Piccolo e Il Messaggero Veneto 31 Luglio 2022

