Blue Öyster Cult Lubiana

«Ci siamo resi conto di essere una band di classic rock. È quello che siamo, che conosciamo, che facciamo meglio»: così si autodefinisce la band stessa, la cui musica viene classificata nei modi più diversi, dall’heavy metal e hard rock al prog, al rock occulto e psichedelico fino a “precursori del genere stoner” o, come si disse agli esordi, “la risposta americana ai Black Sabbath”. I Blue Öyster Cult nascono a New York nel 1971 (attivi, però, già dal 1967 con un altro nome) e nella loro lunga carriera hanno venduto 25 milioni di album in tutto il mondo, con singoli popolarissimi come “(Don’t Fear) The Reaper”, “Burnin’ for You” e “Godzilla”. Il loro “On tour forever 1972-2023” fa tappa al Media Center Cvetličarna di Lubiana lunedì alle 20, nella formazione attuale i due membri storici Buck Dharma (chitarra e voci) e Eric Bloom (voce, chitarra e tastiere). 

«Abbiamo un catalogo vastissimo – dichiara Buck Dharma –. Ovviamente inseriamo in scaletta le canzoni che i fan si aspettano, ma poi ci tuffiamo nei meandri del nostro repertorio e peschiamo una serie di brani che suoniamo a rotazione. Ci piace intrattenere, oltre che il nostro pubblico, noi stessi. Tante band propongono ogni sera lo stesso show. Noi non siamo così, ci piace mescolare le carte». Oltre ai classici del passato, ci si può aspettare a Lubiana qualche estratto dall’ultimo album, uscito nel 2020, “The Symbol Remain”: «Lavoro portato a termine – aggiunge il chitarrista americano – grazie a Zoom e la tecnologia a distanza dopo lo scoppio del covid. Al momento stiamo pensando a nuovo materiale». I Blue Öyster Cult, che di recente hanno anche condiviso alcune date con gli amici Deep Purple, continueranno il loro tour mondiale fino alla fine dell’anno ed uscirà un album live con le registrazioni delle date (tre sold out di fila) al Sony Hall di New York. Una band con una storia così lunga come guarda al futuro? «Siamo a un punto in cui non spingiamo certo per fare più date possibili, prendiamo le occasioni che ci arrivano e facciamo quello che ci piace. Ma non vorremmo più imbarcarci in tour con 200 date all’anno, in fondo abbiamo a casa i nipoti e ci piacerebbe passare un po’ più tempo con loro d’ora in poi». 

Elisa Russo, Il Piccolo 28 Agosto 2023 

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