La star della chitarra Eric Bibb, una delle band più dinamiche del funky jazz nazionale come i Licaones e un trio speciale composto da Peter Erskine alla batteria, Eddie Gomez al contrabbasso e Dado Moroni al pianoforte sono i nomi annunciati per la ventunesima edizione del Blues in Villa, al Parco di Villa Varda di Brugnera (Pordenone) dal 25 al 27 luglio, arricchiti da appuntamenti all’insegna della valorizzazione del territorio. La prima serata, giovedì 25, vedrà sul palco dei fuoriclasse del jazz mondiale. In formazione l’americano Peter Erskine, batterista versatile, vincitore di due Grammy Awards, appare in almeno 700 dischi e colonne sonore (tra i tanti, con i Weather Report, Joni Mitchell, Steely Dan, Pat Metheny, John Scofield, Pino Daniele). Vanta nel suo curriculum due Grammy anche il bassista Eddie Gomez, che ha suonato con giganti del genere (Miles Davis, Dizzy Gillespie, Bill Evans, Gerry Mulligan e Benny Goodman); il suo stile spazia dal puro jazz alla classica, il latin jazz, il rhythm & blues, il pop e la contemporanea. Completa il trio stellare il genovese Dado Moroni, dagli esordi con Tullio De Piscopo alla collaborazione con Duke Ellington, ha vissuto a New York integrandosi per molti anni nella competitiva scena jazz della grande mela. Animati da un approccio giocoso e ironico alla musica e da un gusto per l’improvvisazione più genuina, i Licaones – protagonisti della serata di venerdì 26 luglio – sono autori di una musica intrisa di sonorità funky e blues, con brani a metà tra il puro e semplice divertissement e composizioni più elaborate. Un jazz, quello di questo quartetto, che insieme ai fiati di Mauro Ottolini e Francesco Bearzatti, due solisti di prim’ordine che negli ultimi anni si sono affermati tra le figure di spicco del jazz italico, trova la sua perfetta quadratura grazie alle tastiere di Oscar Marchioni e al drumming trascinante di Paolo Mappa. La forza dei Licaones sta nel dare vita a melodie ballabili e a un jazz immediato, che si fa apprezzare per la vivacità della sua proposta e la sua riconoscibilità. Prestigiosa la chiusura di sabato 26 con il grande bluesman newyorkese Eric Bibb, che arriva in Italia con il suo blues verace, che trasforma la tristezza, il buio e la sofferenza in musica. Suo padre Leon era un noto attivista, attore e cantante folk che marciò al fianco di Martin Luther King. Eric passa la gioventù immerso nella scena folk del Village: Bob Dylan, Joan Baez e Pete Seeger sono visitatori abituali di casa sua e influenzano la sua visione della musica. Il suo ultimo disco “Global Griot” ha ricevuto di recente una nomination come “Miglior Album Acustico” alla quarantesima edizione dei Blues Music Awards. “Non mi considero un vero tradizionalista – dice l’artista newyorkese – che si limita a riproporre il repertorio dei suoi eroi del pre-war blues. È importante partire da modelli che ci ispirano, ma per comporre canzoni nuove. Dobbiamo vivere, andare avanti, superare i maestri in qualche modo”.
Elisa Russo, Il Piccolo 27 Maggio 2019