Davvero delirante la performance al teatro Miela di Bob Log III, il musicista lo-fi blues americano. Suona la chitarra in maniera bizzarra. Certo, perché da piccolo ha perso la mano in un incidente e gliene hanno impiantata quella di una scimmia, spiega la sua biografia. Ma poi rivelerà: «La mia mano è solo molto pelosa, ma in effetti è più veloce di quella umana». Questo pazzo genio di Tucson, oltre a suonare in modo stortissimo la chitarra slide accordata a caso, coi piedi batte il tempo su rudimentali percussioni e canta con voce filtrata. Tom Waits lo adora. Bob Log invece adora soprattutto il seno delle donne. Infatti ha canzoni che s’intitolano «Boob scotch» piuttosto che «Clap your tits».

Un concerto tutto da vedere, da ridere e da gustare. Si presenta sul palco con il suo solito casco robotico argentato a cui è collegato un microfono-cornetta del telefono. Ha un vestito che è una specie di frac, ma al secondo pezzo se lo strappa di dosso e rimane con un’attilata e improbabile tuta nera da stuntman con la scritta «Log» di luccicanti pailettes sulla schiena. «Godammit!», (dannazione!) continua a ripetere, insieme ad altre imprecazioni. «Bring me the boat», portatemi la barca urla. Presto fatto: arriva sul palco un gommone, lui ci si sdraia dentro con la sua chitarra, tre assistenti lo sollevano e lo passano al pubblico. Bob Log suona un pezzo sdraiato lì dentro mentre le mani del pubblico sorreggono l’ingombrante carico e gli fanno fare il giro della sala. Poi rivolge una usuale (per lui) richiesta alle dame presenti, utilizzando addirittura il termine triestino “mule”. Quella di salire sul palco ed infilare il seno nel suo bicchiere. Richiesta che il pubblico spesso esaudisce senza batter ciglio (basta vedere la vasta documentazione fotografica on line, ma a volte sono modelle appositamente assoldate). Le triestine non osano tanto. Due bionde fanciulle accetteranno però di salire e sedersi sulle sue ginocchia. Lui imperterrito eseguirà un pezzo con una ragazza per gamba. Il clima è talmente surreale che non ci si stupisce più di tanto quando Lorenzo Fragiacomo (Butterfly Collectors) si lancerà sul palco per uno spogliarello accompagnato da un – più o meno – sensuale balletto. L’atmosfera è sempre più bollente, e non solo perché si comincia a patire il caldo dei concerti al chiuso. Il Teatro Miela è bello pieno, carico di energia, liberato dalle sedie e con la consolle del dj Michael Myers sapientemente sistemata al centro della sala. Oltre al dj, ha suonato anche un gruppo di supporto: il Low Tune Duo di Roma. Alla fine Bob Log è uscito, con chitarra, casco e tuta non certo dal retro palco, ma dalla porta principale in mezzo alla gente.

Elisa Russo, Il Piccolo 11 Maggio 2008

Articoli consigliati