«Il nostro genere è prog-pop, con tastiere ipnotiche ed escursioni di rabbiose chitarre elettriche. Cerchiamo di suonare qualcosa che non sia banale o frivolo, ma neanche ampolloso, dove il ritornello pop, orecchiabile, ti lasci qualcosa»: Mattia Fumolo (già voce e chitarra nel tributo a Frank Zappa, Enema Bandits) racconta il progetto Bolero Extasy, in circolazione dal 2014 «Ma abbiamo cominciato a fare sul serio solo nel 2019 – precisa». L’anno scorso, infatti, si sono accasati all’etichetta triestina Mold Records e hanno pubblicato il loro debutto discografico, un ep intitolato «Shapes of mine». Una buona occasione per presentarlo dal vivo con la declinazione «Shapes of Ours», sabato alle 21.30, al Teatro centro giovanile di Via dei Moreri 22 a Roiano, in una serata che prevede l’apertura del dj e producer Cosmo Cocktail. «Bolero Extasy – riprende Fumolo – come il titolo di un film non proprio indimenticabile, anzi diciamo tremendo, con Bo Derek, ma trovo che il nome suoni bene. Nessun significato nascosto, nessun riferimento a droghe e pasticche». Dopo diversi cambi di formazione, il trentenne frontman della band è ora accompagnato da Stefano Bigontina alle tastiere e synth, Pietro Ieraci alla batteria (anche negli Enema Bandits) e il giovanissimo fratello Jack Ieraci al basso. I Bolero Extasy si ispirano a King Crimson, Pink Floyd, Queens Of The Stone Age, Foo Fighters, Porcupine Tree e «tutto quello che ha fatto l’inglese Steven Wilson». Quello a Roiano sarà uno spettacolo diverso rispetto alle occasioni live in cui hanno già suonato finora: «Abbiamo tante tracce inedite in scaletta – riprende Fumolo – e vorremmo registrare un nuovo disco quanto prima. C’è un cambio di sound, restiamo sempre sull’alternative rock e prog, ma abbiamo inserito addirittura un pezzo rap. Non sarà una serata di sola musica ma uno show a 360 gradi, avvolgente, in cui ti lasci trasportare: abbiamo curato luci, visual, proiezioni video, laser, macchina del fumo». All’attivo i Bolero hanno anche due videoclip prodotti da Mold e Sonicyut e una partecipazione a una colonna sonora: il loro brano “Claws” è stato scelto dal regista triestino Rodolfo Bisatti per il suo film “Al Dio ignoto”. Per quanto riguarda la scena musicale cittadina: «C’è vita – conclude Fumolo – artisti validi, tanti gruppi. Non ci sono solo cover band, ma anche chi scrive brani propri. Sapere che le persone ascoltano pezzi miei è la massima soddisfazione, ricevere apprezzamenti sugli inediti fa molto piacere».
Elisa Russo, Il Piccolo 8 Febbraio 2020