«A volte nella vita, durante le fasi più burrascose, abbiamo bisogno di una guida che ci riporti sulla retta via, ma gli impulsi e le passioni molto spesso ci inducono a lottare anche contro chi cerca di illuminarci la strada, chi mette le mani sopra le nostre per virare il timone evitando che la barca, durante una notte di tempesta, vada a sbattere contro la scogliera», “The Cliff”, la scogliera appunto, è il nuovo singolo dei triestini Beat on Rotten Woods, con un bel videoclip curato e diretto da Sonicyut. L’intento è quello di ricordare quante volte nella vita capiti di andare a sbattere, ma l’importante è rialzarsi, il tempo guarirà le ferite e ci permetterà di poterlo raccontare, magari con un sorriso amaro sulla bocca, ma pur sempre un sorriso. Il significato più profondo di questo video si ispira alla citazione di Joaquin Phoenix nel film “Joker”: «Ho sempre pensato alla mia vita come a una tragedia. Adesso vedo che è una commedia». Il 2020 dei Beat on Rotten Woods, fautori di un personale mix di blues, grunge, beatbox, industrial, era cominciato con l’ingresso nella scuderia Mold Records, l’attiva etichetta discografica cittadina che ha catalizzato tanti talenti locali e non (Fiore, Nomotion, Black Corrida, Bolero Extasy, Løben, Narciso Yepess) che aveva pubblicato il loro omonimo debutto. Registrato da Alessandro Giorgiutti (AbbaZabba) e masterizzato da Gabriel Ogrin allo Studio Jork di Villa Decani, Capodistria, con 13 tracce originali, è disponibile sia in cd che sulle piattaforme digitali. Il gruppo nasce nel 2013 con Mace alla voce, loopsation, beatbox (che permette di produrre con la bocca i suoni di una batteria) e Rob alla chitarra, il primo già visto nel mondo hip hop (con Yane), e nei Glory Owl e il secondo in formazioni rock’n’roll come i Bastard Sons of Titty Twister. «Agli inizi – racconta Mace – chiamavo la mia loopstation “warmachine” e la chitarra di Rob “rotten woods” (legno marcio) e da lì in qualche modo è arrivato il nome della band, non banale, che ci rispecchia». Suonano parecchio in giro (anche al Miela in apertura di Bob Log III) e registrano da Jambo Gabri un ep di 5 tracce nel 2016. Finché la coppia si allarga e coinvolge altri nomi noti della scena rock triestina: Tilen (Dorothy, Gonzales, Tytus, Omza) al basso e cori e Nevio (Black Pope) alla chitarra, banjo e cori. Prima di «The Cliff» hanno realizzato due videoclip: «Shining People» diretto da Mario Orman e «Spaces» realizzato da Matteo Prodan di Sonicyut e Mold, arrivato in finale di Cortinametraggio 2018. Sono stati anche nel cartellone del Mittelfest, con uno spettacolo tra danza e concerto. «Siamo buoni amici – dicono – requisito fondamentale. Componiamo e suoniamo divertendoci e portando ognuno una parte di sé nelle canzoni. Il nostro marchio di fabbrica è che non abbiamo un batterista e quindi il ritmo viene scandito da una base beatbox con vari arrangiamenti. Altro elemento fondamentale è che non ci poniamo limiti di genere. Amiamo definirci industrial/grunge/blues perché non c’è nessun filone preciso a cui sentiamo di appartenere. I nostri ascolti sono vari, le principali influenze Depeche Mode, Alice in Chains, Queens of the Stone Age, Puscifer».
Elisa Russo, Il Piccolo 29 Giugno 2020