Targa Tenco come miglior album del 2020 (“Cip!) e Nastro d’Argento per la miglior colonna sonora (per “Odio l’estate” di Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo) sono solo gli ultimi due riconoscimenti per Brunori Sas («Venier è riuscito a tirar fuori una commedia delicata e divertente – scherza il cantautore cosentino – nonostante le mie musiche notoriamente deprimenti»). Dopo l’indimenticabile live piano e voce di due anni fa a Sella Nevea sul Monte Canin, si esibirà oggi alle 14 ai Laghi di Fusine per il No Borders Festival. Il suo tour nei palazzetti sarà recuperato nei prossimi mesi autunnali e nell’estate 2021, nel frattempo, visto lo stop forzato, Brunori ha accettato l’invito a partecipare a quattro serate speciali insieme al suo gruppo di storici musicisti (Dario Della Rossa alle tastiere e Massimo Palermo alla batteria) proponendo i “Concertini Acustici”, ideati proprio per questa particolare estate.
Dario Brunori è uno dei nomi più interessanti del cantautorato di questi anni: «Io ho un’attitudine molto casalinga, – dice – sono un pantofolaio. Fortunatamente mi sono scelto un mestiere che mi porta in giro e, forzato dagli eventi musicali, riesco a visitare luoghi che altrimenti non avrei mai visto per la mia pigrizia». Una carriera partita nel 2009 (cinque dischi all’attivo), è stato anche in onda su Rai 3 con il riuscito programma tv “Brunori sa”. «Nella musica lavorano in tanti – riflette – non solo i musicisti e i cantanti. La musica fa cultura, educa, emoziona, intrattiene e, se non bastasse, produce economie importanti (il solo comparto cultura fa il 16% del PIL), dando lavoro a decine di migliaia di persone che oggi, causa Covid, rischiano di restare a casa. Chiediamo che la politica non le ignori, adoperandosi al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della musica». I biglietti per il concerto di oggi sono esauriti da tempo: «Sicuramente l’elevatissimo numero di richieste, a fronte dei soli 2 mila posti disponibili (nuove normative anti Covid) – spiegano gli organizzatori di questa 25esima edizione – ha inciso». Ci sarà una piacevole sorpresa per i fortunati in possesso dei biglietti: la giornata musicale prenderà il via già alle 12.30 con il cantautore e compositore triestino Stefano Schiraldi: «Sarà un concerto di apertura, chitarra e voce, in cui eseguirò brani, anche inediti, prevalentemente in italiano. Le canzoni che eseguirò raccontano storie di piccola umanità, sospese tra ironia e disincanto. In questo periodo sto facendo delle pre produzioni destinate a un futuro nuovo album». Schiraldi dal 2001 al 2014 è stato il cantastorie del Pupkin Kabarett al Miela e ha realizzato le musiche di diversi spettacoli di prosa (di Pino Roveredo, Marcela Serli, Spiro Scimone, Matej Visniec, Ugo Pierri, Paolo Rumiz, Aldo Nicolaj, Marko Sosic…). Del 2015 è il suo disco “Trombeta stonada”, un gioiello per la musica dialettale (e non solo): «In realtà ho sempre scritto testi in italiano – racconta – l’utilizzo del dialetto è nato proprio nel momento in cui mi trovavo lontano da Trieste: nel 2006 ho lavorato per un anno in Toscana e durante quel periodo di lontananza ho riscoperto in me un attaccamento e legame forte nei confronti della mia città natale e delle mie origini, accompagnato da un sentimento di grande affetto e indulgenza proprio nei confronti dei difetti, degli atteggiamenti che di più avevo criticato e vissuto con insofferenza durante la mia adolescenza e giovinezza».
Elisa Russo, Il Piccolo 26 Luglio 2020