CALIBRO 35 E DELLERA AL DEPOSITO GIORDANI

Sabato alle 21.30 i Calibro 35 presentano il loro terzo album «Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale» (cd Venus e vinile su Tannen Records) al Deposito Giordani di Pordenone. In apertura di concerto, e ospite sul palco per alcuni brani, ci sarà Dellera, conosciuto come autore e bassista degli Afterhours e come protagonista di numerose collaborazioni con artisti quali Dente, i Calibro stessi e Il Genio. L’artista propone alcuni brani del suo album solista «Colonna Sonora Originale» (MArteLabel) registrato in Inghilterra ed in parte in Italia alla “vecchia maniera”: studi analogici, nastri, riprese in diretta. Con i Calibro 35, ha registrato «L’appuntamento», reinterpretazione del celebre brano di Ornella Vanoni, e poi «Il Lato Beat Vol.1».

Oltre ai concerti, l’appuntamento al Deposito prevede i dj-set di Whatever, Love Boat, Edera, e Brit Box. Tutti insieme per questa serata che ha come protagonista una delle band più rappresentative del panorama underground italiano. I Calibro 35 sono un progetto nato nel 2007, composto da Luca Cavina al basso, Enrico Gabrielli ai fiati, tastiere e voce, Massimo Martellotta alla chitarra elettrica e voce, Fabio Rondanini alla batteria e percussioni e Tommaso Colliva alla regia. Un ensemble di musicisti che ricreano i suoni e le atmosfere di una Milano vissuta tra cocktail e malavita, AlfaGiulia e Punt e Mes. Il loro nuovo cd contiene dieci brani inediti e due gemme dal passato. L’album è stato interamente registrato a Brooklyn, New York, e rappresenta un ulteriore step nel percorso musicale del quartetto strumentale; il suono è ancora più spurio e contaminato ma non perde le fondamenta funk da cui Calibro 35 proviene. È stato concepito in soli 5 giorni negli studi Brooklyn Recording e Mission Sound, luoghi culto in cui hanno inciso campioni come Arctic Monkeys ed Animal Collective, oltre ad un’istituzione del downtown jazz newyorkese come Marc Ribot. L’elemento cardine del disco è nella scrittura di getto, testimonianza di una fluidità compositiva ed esecutiva da fare invidia alle più acclamate compagini internazionali.

«Ci siamo divertiti ad allargare un po’ lo spettro di riferimento dei poliziotteschi tout court, prendendo come riferimento tutto il cinema. Ci piaceva citare tutti quelli che sono gli stilemi della colonna sonora italiana», spiega Martellotta che prosegue descrivendo il nuovo lavoro:

«La novità di questo disco, rispetto ai precedenti, è che molti brani sono autografi. Poi ci siamo divertiti a fare Morricone che è forse uno degli autori che abbiamo riproposto di più in assoluto, però in una traccia un po’ più oscura e meno conosciuta. E, per la prima volta, Piccioni che ci andava di omaggiare perché è uno dei compositori che amiamo di più, ma per qualche motivo dovuto davvero alle contingenze e non ad altro, non avevamo ancora omaggiato e ci sembrava il caso di inserirlo. Tanto più che il brano si chiama “New York New York” che è il posto dove abbiamo registrato il disco».

Elisa Russo, Il Piccolo 15 Marzo 2012 

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