Al via questa sera la sesta edizione del festival Trieste Calling The Boss: l’appuntamento è alle 20.30 alla Serra Hub di Via Economo
con un iniziale set acustico di artisti che reinterpretano in maniera personale alcuni brani di Springsteen: da Trieste il giovane duo Basic Us, il chitarrista e cantante rock/grunge Andrea Belgrado (Elbow Strike, King Bravado, Black Mamba Rockexplosion), il cantautore folk Matteo E. Basta; da Udine Eliana Cargnelutti stella del rock blues made in Italy che ha registrato a Nashville con il produttore storico di Stevie Ray Vaughan e Santana; da Gorizia la cantautrice Paola Rossato, per due volte finalista ad Areasanremo. Headliner della prima serata, Daniele Stallone & His Loud Roll Shuffle. «Ho un cognome “importante” che può far pensare ad un italo-americano e quindi l’abbiamo usato», dice il frontman Daniele Stallone che racconta: «Io ed il chitarrista Norby Violano, amici di vecchia data, ci siamo ritrovati nel 2010 e abbiamo deciso di metter su questo progetto sulla scia dei pionieri del rock dagli anni ’50:
Elvis, Johnny Cash, Carl Perkins… Abbiamo realizzato prima un album di cover e poi il secondo “Endless Wanderer” con pezzi prevalentemente nostri». Sul palco di Serra Hub questa sera: «Saremo in 5 e proporremo un misto tra cover e originali. Il look stavolta sarà in stile anni 70, in omaggio a una vena country springsteeniana. Il gruppo deve esprimere già dal look quello che fa: l’ascoltatore deve capire ciò che fai già guardandoti. Il nostro è un genere che deve fare sognare, riportarti in un’altra epoca, negli “Happy days”. Sarebbe bello che qualcuno si immedesimasse nella nostra musica già solo vedendoci».
La band goriziana ha suonato in giro per il mondo: «Nel 2014 abbiamo vinto un contest in Germania, a Pullman City che è un villaggio western in stile “Westworld”, chi entra rivive il clima del Far West dagli abiti, ai cibi, ai duelli… Hanno incluso anche dei concerti e delle rockabilly convention. Noi abbiamo partecipato al Rockabilly Rumble, abbiamo vinto ma non l’abbiamo capito subito perché non capivamo il tedesco e pensavamo ci stessero dando un premio di consolazione. Ci hanno spiegato, in inglese, e a quel punto abbiamo esultato. Poi abbiamo suonato a Wilmington nel Delaware: ci hanno chiamati perché hanno digitato su Google “il miglior gruppo rockabilly del mondo” ed è uscito il nostro nome. Abbiamo suonato anche a Parigi, nel caffè in cui hanno girato il film “Amélie”».
Alle spalle più di 100 live, hanno già suonato al Calling The Boss nel 2015 al Naima Club e anche a diverse edizioni del Tatoo Expo a Trieste.
Elisa Russo, Il Piccolo 27 Aprile