CANTO LIBERO 06.07.22 A SAN GIUSTO

Dopo il rock dei Dead Daisies, la seconda serata di “Hot in the City” al Castello di San Giusto propone un nome che è ormai quasi appuntamento fisso dell’estate, Canto Libero, apprezzato tributo alle canzoni di Battisti e Mogol, mercoledì alle 21.

Sul palco, un ensemble di musicisti triestini noti per altri progetti: la voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Giovanni Vianelli, le chitarre di Emanuele Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, i video di Francesco Termini e Giulio Ladini e gli ingegneri del suono Ricky Carioti (fonico di Elisa) e Jan Baruca. Rileggono “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”, “I giardini di marzo”, “E penso a te”, e gli altri grandi successi di Battisti che fanno sognare intere generazioni. «Mercoledì – racconta Rosso – avremo due ospiti speciali: un fisarmonicista che noi amiamo molto perché oltre a essere un ottimo musicista è il papà del nostro batterista, Livio Bolco, e il vulcanico sassofonista Angelo Chiocca attivo in tante formazioni (Sponza, Respect). Per noi sarà, finalmente, un ritorno alla normalità. Con una sorpresa che non voglio svelare. Uno show molto estivo, quindi abbiamo tolto dalla scaletta qualche brano più malinconico a favore di quelli più “energizzanti” e solari. E poi posso anticipare che stiamo lavorando al terzo disco di brani riarrangiati alla nostra maniera». Canto Libero ha infatti all’attivo due cd composti da brani registrati live in studio (all’Urban Recording della Casa della Musica di Trieste) e nei teatri italiani; il secondo è stato masterizzato negli Usa, allo Sterling Sound di Nashville. Il tributo made in Trieste può vantare il pieno appoggio di Mogol, che è stato anche ospite di alcuni spettacoli «Dopo un concerto ci ha detto: avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti – prosegue il frontman di Canto Libero –. È stato uno dei più bei complimenti. Ha apprezzato gli arrangiamenti, ha capito che abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul». «Canto Libero non è una mera copia dell’originale – ancora Rosso – non ci sono travestimenti per emulare e il pubblico apprezza. Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli,nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore». La sesta edizione del festival prodotto da Good Vibrations (con la collaborazione dell’Associazione Trieste is Rock) e inserito all’interno di Trieste Estate, continua a San Giusto, a luglio il 12 con Magical Mistery (la musica dei Beatles e le narrazioni di Carlo Massarini), il 18 Larkin Poe e Eliana Cargnelutti, il 23 Goran Bregovic, il 29 Bennato, il 30 i Blood Brothers e ad agosto l’1 Mario Biondi, il 9 Joss Stone, l’11 Respect (al Sartorio), il 14 Pennacchi e il 15 Big One.

Elisa Russo, Il Piccolo 4 Luglio 2022  

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