«Nel 2015 avevamo Mogol come ospite per il concerto al Politeama Rossetti. Da lì è nato un vero e proprio feeling a livello artistico, ha apprezzato moltissimo gli arrangiamenti curati dal nostro direttore musicale Giovanni Vianelli, ha capito che abbiamo lavorato molto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul. Ci ha guardati e ci ha detto: avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti. È stato uno dei più bei complimenti che potesse farci». Così, con la benedizione di Mogol, Canto Libero, l’omaggio made in Trieste agli anni d’oro di Battisti con il celebre paroliere, ha conquistato i teatri italiani con tournée spesso sold out. Tornano in regione con un’unica data estiva, mercoledì alle 21.30 al Castello di Udine, per la rassegna “Udine Vola 2019”: «Per noi è il concerto più importante dell’estate – riprende il cantante Fabio “Red” Rosso. Ricordo di aver visto in quel Castello James Brown e già solo per questo mi emoziono. Proporremo tutti i grandi successi di Lucio e sarà una serata speciale per noi perché presenteremo il nostro nuovo disco che contiene dieci brani registrati all’Urban Studio della Casa della Musica da Fulvio Zafret e masterizzato negli Usa, allo Sterling Sound di Nashville».
Sul palco, accanto al frontman “Red” Rosso, ci sono il pianoforte e la direzione musicale di Vianelli, le chitarre di Emanuele Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, i video di Francesco Termini e Giulio Ladini e gli ingegneri del suono Ricky Carioti (fonico di Elisa e Gianna Nannini) e Jan Baruca. «A Udine – prosegue Rosso – avremo come ospite Stefano Muscovi, un grande musicista che ha collaborato con i Commitments come trombettista e anche con gli Ocho Rios, figlio d’arte di Renzo e fratello del batterista Paolo, che suonerà l’armonica a bocca e la tromba in alcuni brani. La scaletta è rielaborata, presenteremo diverse novità». Canto Libero rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare semplice copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale e facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva. «Dopo aver studiato molto la sua musica – spiega il frontman – Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. E poi, io amo anche la sua voce. Quando mi esibisco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio». Lo spettacolo, prodotto da Good Vibrations, è studiato nei minimi dettagli, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. «Sono sempre stato un amante della musica nera, Ray Charles, Otis Redding, James Brown… ho ascoltato tanti di questi grandi artisti americani e so che era così anche per Battisti. Ci legano gli stessi gusti, sul palco esprimo questa passione in maniera molto naturale, senza imitarlo. Probabilmente, avendo lo stesso gusto musicale riesco a rendergli onore: Lucio cantava all’americana, come Otis Redding». «Faremo ancora una data il 3 agosto – conclude il cantante – seguirà una pausa per preparare il prossimo tour che includerà anche Trieste nell’arco dell’autunno/ inverno (stiamo aspettando la conferma ufficiale: speriamo di tornare finalmente al Politeama Rossetti) che partirà a fine ottobre e che ci porterà in una ventina di teatri italiani».
Elisa Russo, Il Piccolo 31 Luglio 2019