CARL CRAIG AL MOLO 4 (TS) l’1.12.17

Carl_Craig_NCCarl Craig, icona della musica elettronica, compositore più volte nominato ai Grammy, superstar dj di fama mondiale e ambasciatore del suono della sua Detroit sarà a Trieste venerdì, dalle 23, al Molo 4. Oltre all’artista americano, in cartellone della serata organizzata da Helpiscoming/Anubi, anche lo svizzero Mirko Loko, che con Craig ha collaborato spesso e i resident dj Rini Shkembi e Stipe. Craig, che fu già ospite in città del festival Electroblog diversi anni fa, questa volta porta il suo progetto ideato nel 2014, “Detroit Love” concepito per mettere assieme e supportare i suoni della sua città e portarli nei club e nei festival di tutto il mondo. Prima di Trieste lo show, partito da Amsterdam, ha fatto tappa a Detroit, Barcellona, Madrid, Berlino, Parigi, New York, Los Angeles, San Francisco, Londra, Ibiza… Del profondo legame con la sua città Craig racconta: «È come un rapporto di parentela che ti lega alla tua famiglia. Sono stato lì per tutta la vita, intanto ho visto cose pazzesche accadere altrove e mi sono detto: “perché non dovrei essere coinvolto in prima persona nel rendere grande anche casa mia?”». Nonostante l’attaccamento alla sua città, viaggiare è parte fondamentale del suo lavoro: «Andare in tour, portare la musica dal vivo è sempre stato per gli artisti l’aspetto più importante dell’industria musicale. Al di là del lavoro in studio, ci sarà sempre bisogno di interazione, di contatto umano. Sono fortunato, la mia è una professione speciale. Quando sono stanco di girare il mondo posso chiudermi in studio e viceversa. Inoltre, posso scegliere se lavorare con pianisti, musicisti jazz o rock…».

Craig debutta discograficamente nel 1989, nel 1991 lancia la sua etichetta Planet E. Con “Bug in the Bassbin” del 1992 fa scattare la scintilla che ispira l’evoluzione del genere drum’n’bass. Punto di riferimento indiscusso della musica elettronica, nella sua carriera ha sperimentato talmente tanti generi da essere conosciuto ben oltre ai confini della dance, la sua particolarità è quella di alternare le ritmiche ipnotiche e le atmosfere della musica techno al calore del jazz e del soul. Apprezzatissimo anche in veste di dj, grazie a grandi doti tecniche, spirito innovativo, selezioni eclettiche dove trovano spazio sia la musica della tradizione black sia l’elettronica più spinta e sperimentale, commenta: «La mia vita è fare musica, che sia una produzione orchestrale o club music, non mi pongo restrizioni».

Nel 2008 ha ricevuto una nomination ai Grammy per il remix di “Like a Child” (Junior Boys), sui numerosi successi in questo campo spiega: «È stato ormai provato che il remix è una forma d’arte, quando ci lavoro su il mio obiettivo è renderlo mio, a volte smonto e ricompongo il brano ed il tempo che ci investo riflette quanto personale alla fine suoni». Nel 2012 la rivista “Rolling Stone” lo nomina tra i migliori dj al mondo, alcuni critici l’hanno definito anche ”il Miles Davis della musica elettronica”. Nonostante i riconoscimenti, Craig ha sempre voluto mantenere la sua indipendenza artistica: «L’unica legge del business è che devi essere sempre pronto ai cambiamenti, altrimenti è difficile rimanere a galla, specie se ti muovi da indipendente. Ho preso una decisione anni fa e ho investito in quello che faccio: uno studio e un’etichetta per sviluppare la mia musica. Siamo sempre in lotta, combattiamo per trovare nuovi modi per vendere. Per esempio producendo artigianalmente vinili, visto che c’è un pubblico che li richiede».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 30 Novembre 2017

Carl Craig

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