La lontananza forzata dai palchi ha generato tra i musicisti due reazioni opposte: il blocco della creatività in attesa di un (sempre più lontano) ritorno al mondo di prima, oppure l’esplosione di una prolificità nella scrittura e nel lavoro in studio di registrazione. Rientrano indubbiamente nel secondo filone i Celtic Hills che nel 2020 hanno pubblicato l’album “Blood Over Intents” e l’ep “Schrage Musik” e ora sono pronti a lanciare il nuovo cd “Mystai Keltoy” (Elevate Records) in arrivo il 15 maggio, anticipato in questi giorni dal singolo e videoclip “The tomorrow of our sons”. «”Mystai Keltoy” – anticipa la metal band – è un nome enigmatico che allude ai Misteri eleusini (riti religiosi dell’antica Grecia), contiene undici brani che parlano di antiche civiltà aliene, piramidi europee, leggende e fatti storici del Friuli. L’album è stato registrato e prodotto alla Groove Factory di Udine da Michele Guaitoli, nome di spicco per essere stato il cantante dei Temperance, Vision of Atlantis, Era. Tra gli undici brani, “Eden” è cantato dalla romana Germana Noage, ex voce degli Aetherna. La copertina è dipinta a mano da Sheila Franco, che aveva realizzato anche “Blood Over Intents”, e rappresenta il mito degli antichi visitatori». La formazione del trio, che propone speed thrash metal, è composta da Simone Cescutti alla batteria, Jacopo Novello al basso e Jonathan Vanderbilt alla voce e chitarra. Il frontman, Jonathan Vanderbilt, ha scritto la storia dell’heavy rock triestino: negli anni ’80 era tra i primi a girare per la città con i capelli alla Johnny Rotten dei Sex Pistols e da lì prese il soprannome “Jo Punk”, ha suonato in diverse band cittadine (anche alla voce dei Silence), organizzava memorabili concerti a Trieste e Gorizia (quattro edizioni del Metal Invasion Festival a Muggia, i Madsword al Castello di San Giusto…) e conduceva il programma di culto “On the Rocks” alla domenica su Radio Fragola. Negli anni ‘90 fonda gli Angel Witch e i Vanderbilt, band rock e metal in lingua italiana che nel 1995 vince le selezioni regionali di Arezzo Wave e poco dopo si trasferisce a Udine. Facendo un balzo temporale, è nel 2010 che inizia l’avventura della sua attuale formazione, i Celtic Hills: «Nascono a Cividale del Friuli con amici del posto – spiega l’artista triestino –, da tempo ero un figurante nelle rievocazioni storiche, avevo anche partecipato con un piccolo ruolo al film “Il volo dell’Aquila” e scrivevo in versione metal le gesta dell’antica città celtica diventata romana nel 183 a.c.; il collio friulano abitato dai Kar Keltoi, i celti della Gallia Cisalpina che fondano le Colline Celtiche. Racconto di questa esperienza goliardica al mio amico di vecchia data, il triestino Leo Giraldi (Starbynary) e con lui registriamo il primo cd autoprodotto “Horns Metal Fighters”. In questa fase la band è ancora un gioco, ma veniamo sentiti da Mattej Valinska, cantante degli slovacchi Ravenclaw, e entriamo con dei pezzi nuovi nella compilation internazionale della Music Glob Alliance nel secondo, terzo e quarto volume. Le canzoni girano il mondo e nel 2019 arriva la proposta di un contratto biennale con la Elevate Records con cui tuttora incidiamo».
Elisa Russo, Il Piccolo 6 Maggio 2021