CHANNEL ONE SOUND SYSTEM al Teatro Miela il 22.12.17

Venerdì alle 21.30 Miela Music Live presenta Channel One, il leggendario sound system londinese che per più di trent’anni consecutivi ha caratterizzato con la sua musica reggae e dub il carnevale di Notting Hill (celebre manifestazione che si tiene dal 1965 a Londra in agosto). Nel 1979 Mikey Dread inizia, insieme al fratello Jah T, a suonare in alcuni locali. Successivamente fondano il sound system e prendono il nome dalla celebre Channel One, etichetta giamaicana che aveva dato alle stampe molti dei brani protagonisti dei loro primi set. Una missione, iniziata negli anni ottanta e che prosegue ancora oggi: abbattere le barriere attraverso la musica reggae come faceva Bob Marley, da sempre fonte di ispirazione di Channel One. Dopo essersi esibiti in tutto il mondo e nei maggiori festival di paesi come Australia, Nuova Zelanda, Israele, Turchia, oltre che in tutta Europa, non sono ancora stanchi e proseguono con i loro lunghi tour.

Al Teatro Miela il fondatore del progetto, Mikey Dread, sarà accompagnato dall’mc Ras Kayleb. La serata, organizzata in collaborazione con l’Overjam Reggae Festival, prevede anche gli artisti locali: Rockers Dub Master sound system, Cannibal Selecter, DubKali aka MaxKali, D-Vibe mc. Racconta Mikey dei Channel One: «La prima volta che siamo venuti in Italia era il 1990, quindi è un rapporto di vecchia data, ormai abbiamo tanti amici da Milano a Roma… Ho dei bei ricordi legati al vostro Paese, l’unica costante spiacevole è il lungo tragitto dagli aeroporti alle città!».

Trieste?

«Sicuramente siamo passati in qualche aeroporto lì vicino, ma sarà la prima volta in assoluto in cui portiamo il nostro show a Trieste».

Cosa si può aspettare il pubblico del Miela?

«Soprattutto “good vibes”, buone vibrazioni, bella energia, musica coinvolgente, insomma una serata piacevole».

Ha dichiarato di preferire i suoni e gli strumenti analogici. E il digitale?

«Con la rivoluzione digitale i sound system stanno diventando sempre più grandi e molto più rumorosi. E con l’avvento di internet sono comparsi producer che fanno un disco alla mattina e pretendono di esibirsi la sera: cioè è tutto troppo veloce per essere supportato da una base solida».

Quando ha capito che la sua passione poteva essere un lavoro?

«Ho deciso di farne una professione solo dieci anni fa. Per molti anni avevo un lavoro di giorno e la musica era l’hobby della sera. Un hobby molto costoso, aggiungo. Ad un certo punto ho capito che non potevo più mantenere entrambe le attività, dovevo scegliere. Allora ho optato per un salto nel vuoto, ma anche nella libertà, con la consapevolezza che avrei potuto vivere di qualcosa che mi piace davvero fare».

A un giovane che vuole intraprendere questo percorso che consiglio darebbe?

«Non farlo finché non sai stare in piedi da solo. Non avere fretta, prenditi il tuo tempo, mettiti in regola e sviluppa una tua identità, perché sento molte nuove proposte che suonano simili o derivative e così non ha senso. Fai la tua gavetta, non bruciare le tappe».

Channel One è ormai ospite fisso al Carnevale di Notting Hill.

«Prendiamo parte alla kermesse da 34 anni e vogliamo continuare a farlo, perché ormai è un punto di riferimento, un evento a cui si dà appuntamento gente da tutto il mondo. Alla nostra postazione, il Channel One Corner, ci si scambiano numeri di telefono e indirizzi mail, nascono amicizie e si resta in contatto. Spesso quando sono in giro in tour, ritrovo persone che ho conosciuto a Notting Hill».

Siete stati anche il primo sound system reggae ad esibirsi al Wembley Arena. Che differenze ci sono tra piccole e grandi location?

«Nei luoghi più grandi è tutto amplificato ma forse nei posti più raccolti hai il polso della situazione in maniera più diretta, capisci subito che vibrazioni stai suscitando, lo scambio con il pubblico è ravvicinato mentre in un’Arena il pubblico è anche a molti metri dal palco. Sicuramente resterà nella nostra storia l’aver portato a Wembley il nostro sound system e ne siamo orgogliosi».

Il 2018 di Channel One?

«È un periodo pieno di impegni. Il prossimo anno gireremo parecchio, dall’Ungheria e Germania in gennaio, all’Australia e Nuova Zelanda in febbraio e poi Colombia e molto altro».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 21 Dicembre 2017

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