Sabato alle 21.30, la cantautrice triestina Chiara Vidonis presenta il suo album d’esordio «Tutto il resto non so dove» (Goodfellas) al Naima Club di Viale XX Settembre 39a. Il debutto discografico è uscito a novembre e ha riscosso successo e recensioni entusiaste della stampa specializzata, guadagnandosi anche diverse menzioni nelle classifiche dei dischi migliori del 2015 (ad esempio su Il Fatto Quotidiano). In questi due mesi l’artista ha portato le canzoni del nuovo album in giro per l’Italia (e anche negli Usa: al Bowery Electric di New York e a Houston in Texas), sia con la band al completo che in versione acustica. Finalmente arriva in concerto anche a Trieste, dove nei mesi passati aveva proposto qualche live acustico (al Miela in apertura di Edda, da sola al Lunatico Festival a San Giovanni), ma sabato sarà, per la prima volta in assoluto, nella sua città in versione elettrica, accompagnata dai musicisti che hanno suonato nel disco: Daniele Fiaschi (chitarre), Andrea Palmeri (batterie), Simone De Filippis (synth, basso, iPad, produzione). In apertura di serata, il punk rock melodico dei triestini Angela&Damiano ovvero gli Uendi e a seguire le selezioni di Jack Rabbit Slim (aka Luca “Elvic” Bitti).
«Tutto il resto non so dove» è un disco d’esordio per un’artista tutt’altro che esordiente: la Vidonis già nel ’99 militava nei triestini Linea Bassa, esperienza durata circa sette anni. Dopo il trasferimento a Roma, si butta a capofitto nella costruzione di un proprio repertorio (tra brani inediti e cover riarrangiate in maniera molto personale) con cui partecipa anche ad alcuni prestigiosi concorsi: il Premio D’Aponte che vince nel 2011 come miglior interpretazione, L’Artista che non c’era (tra i finalisti nel 2014), il premio Pigro dedicato ad Ivan Graziani che vince nel 2014 con il brano (ora incluso nell’album) “Comprendi L’Odio”.
«Tutto il resto non so dove» esplora il rock in tutte le sue declinazioni, da quella che sfiora il punk ad un’intensa attitudine pop. Undici brani totalmente scritti da lei per un disco vario e denso, di musica e testi mai scontati, dagli arrangiamenti brillanti, dalla metrica affilata e stimolante.
Così racconta l’album Chiara Vidonis: «C’è il rock più classico di “Quando Odiavo Roma”, “Il Mio Peggior Nemico” ed “Eva”, il rock che si avvicina in qualche modo a produzioni più pop di “Comprendi l’Odio” e “Tutto Finirà” e “Viola e Bordeaux”, brani molto meno istintivi come “Immaginario” e “Le Cose Preziose”. Poi rimane la parte più folle del disco con “Lo Stato Mentale” brano immediato, violento, con un’attitudine punk sia nella scrittura che nella produzione, “L’Incendio” una perla di paranoia e disagio nel testo rafforzato dal cambio continuo di tempo all’interno delle strofe, per esplodere poi in un ritornello in cui tutto torna quadrato, con la violenza con la quale esplode un incendio covato per troppo tempo. Il disco si chiude con “Cannibale”, forse il brano meno catalogabile. Il testo contiene in sé il titolo del disco nella prima strofa “giuro il mio corpo è qui con te, tutto il resto non so dove”. È un po’ un riassunto di quello che mi accade molto spesso, soprattutto quando parlo di musica, succede che c’è come un’astrazione, in cui il mio corpo rimane ma tutto il resto va altrove».
Elisa Russo