«In questo momento storico in cui i corpi sono stati privati della gioia della condivisione, portare in scena uno spettacolo che è molto fisico è un’esperienza forte per noi e per il pubblico». Un innesto tra il mondo musicale di Cristina Donà e la danza del coreografo Daniele Ninarello, plasmati e cuciti insieme dal musicista e compositore Saverio Lanza, con materiale inedito nato appositamente e alcune tra le canzoni più amate della cantautrice lombarda: questo è “Perpendicolare”, programmato da Euritmica a febbraio al Teatro Pasolini di Cervignano e poi sospeso per l’emergenza sanitaria, si recupera giovedì alle 20.
Donà, come ha vissuto questo periodo difficile?
«Ci sarebbe da scrivere un libro… e in famiglia ha provveduto mio marito Davide Sapienza con “La valle nel virus”. Noi abitiamo in Val Seriana, in provincia di Bergamo, tragico epicentro del coronavirus. Quindi la prima parte della pandemia l’ho vissuta sotto assedio, poi c’è stata un’estate meravigliosa e inaspettata con un ritorno sulle scene. Mi restano molti punti interrogativi, sulle cose più gravi che da noi sono ancora sotto indagine, tante persone hanno subito lutti. E sulla ripartenza. Non si può ripartire come nulla fosse, senza mettere in discussione alcuni meccanismi della nostra vita e anche il sistema sanitario: la Lombardia ha fatto una figura pessima. Restano traumi, dobbiamo trovare il modo di rimarginare le ferite».
Come nasce “Perpendicolare”?
«Da una commissione di Fabbrica Europa che lavora con la danza contemporanea e la musica, legandole assieme. Mi hanno fatto conoscere Daniele Ninarello che è un danzatore e coreografo straordinario, il suo lavoro si basa sul corpo e tocca spesso anche temi sociali. Abbiamo deciso di creare uno spettacolo che riuscisse a trovare momenti dove le due discipline si scambiano la staffetta, è chiaro che nella maggior parte del tempo il pubblico mi vedrà cantare e suonare con Saverio Lanza, musicista, produttore, co autore delle canzoni che scrivo da ormai più di dieci anni. Ma ci sono anche dei momenti di scambio, in cui io danzerò condotta da Daniele e lui canterà, ci interessava trasmettere un’idea di forza nella fragilità che abbiamo quando usciamo dai nostri ambiti abituali. È un invito di ascolto profondo ed è un esercizio che dovremmo fare tutti, ci fa capire quanto il nostro corpo assorba dagli altri e da tutto ciò che ci sta intorno».
A febbraio ha lanciato un crowdfunding per realizzare il suo nuovo album.
«Sono stata colpita da una partecipazione incredibile, non dico che non mi aspettavo nulla, però è arrivato molto di più. Poteva essere penalizzante il fatto che non sono una presenzialista (sette anni dall’ultimo album), invece la risposta mi ha dato gioia e soddisfazione. Mi ha dimostrato che esiste un’alternativa, una possibilità ulteriore per la produzione di un disco».
In questi giorni ha pubblicato il singolo “Desiderio”. E il disco?
«Il desiderio è il fil rouge dell’album. Chi ha aderito al crowdfunding lo può sentire in anteprima, per gli altri sarà disponibile a ottobre. S’intitola “deSidera”, un gioco di parole tra l’imperativo “desidera” e l’etimologia della parola (sidera è la stella, de è privativo e quindi rappresenta la mancanza delle stelle)».
La sua estate?
«Sarò concentrata sui concerti legati all’album, “Perpendicolare” verrà messo in stand by. Stiamo preparando anche un altro spettacolo per cui abbiamo vinto un bando europeo, sempre sul rapporto musica e danza, si chiama “L’Universo nella testa”».
Elisa Russo, Il Piccolo 10 Giugno 2021