Venerdì al Teatro Miela, il «CXG», concerto per ricordare Gabriele Manfioletti, ha registrato un altissimo numero di presenze. Dal pomeriggio fin dopo la mezzanotte c’è stato un flusso di: giovani della generazione di Gabri, genitori, appassionati di musica di ogni età. Commuove, come sempre in questi casi, il pensiero che un evento del genere nasca da un così grave lutto. Ma c’è da essere orgogliosi dello spaccato della società che emerge: una spinta alla luce fortissima data da Guidalberto ed Elisabetta Manfioletti e tutti i volontari dell’associazione Jambo Gabri. E un sottobosco di musica triestina fatta da giovanissimi che sorprende per ricchezza di idee, varietà, qualità. Tutte di ottimo livello le proposte dei gruppi emergenti del pomeriggio, impossibile citarli tutti. Tra quelli che hanno suonato verso sera vanno ricordati gli Scarlet, che hanno infiammato il pubblico con il loro hardcore suonato con precisione ed una presenza sul palco carismatica e stilosa quanto la loro bassista Chiara.


Chiara degli Scarlet fotografata da Riccardo Sgarra (Klein 1972 su Flickr)

A seguire, gli esordienti Alkene che si dichiarano influenzati da Radiohead, Built To Spill, Wilco: una formazione da tenere d’occhio. Interessanti anche i Free Strangers’Society. Sul palco, nelle vesti di presentatori: Piero Coronica e Irene Brigitte Puzzo. Irene, che è anche una brava cantante, è una delle più attive dell’associazione e riesce a cavarsela bene in tutti i campi, ufficio stampa compreso. Prima degli ospiti della sera, suonano ancora i Donnie’s Dimension. In formazione c’è Stefania, unica voce femminile della kermesse, ed il promettente chitarrista Emanuele, già vincitore di un riconoscimento importante in memoria di Gabri nell’Opening Band 2009.

Nella mezz’ora di pausa, la sala si riempie notevolmente, molti indossano le magliette verdi dell’evento e approfittano dell’occasione per tesserarsi all’associazione. I concerti vengono trasmessi in diretta su Radio Fragola. Cambio di presentatori: arrivano Andrea Cossu e Miriam Achkar. Alle 21.40 una sorpresa fuori dal cartellone ufficiale: salgono sul palco i Doppia Personalità, coloratissimi e pieni di energia, partono subito con «Mrs Byron», brano che avevano candidato a Sanremo e che ha avuto oltre 18 mila ascolti in rete. Spazio poi ai filibustieri del rock’n’roll: gli Acthung Piraten. E al bluesman Franco Toro, che nella sua performance mette un po’ di tutto: brani propri in inglese ed italiano, amori finiti male, un pensiero ad un suo vecchio detrattore e addirittura un mantra tibetano durante il quale lo accompagnano ai cori le belle Martina ed Irene. A chiudere la serata, un triestino che merita davvero di stare tra i big. Sandro Giorgiutti, in arte Abba Zabba. Dopo le sue passate esibizioni nei panni del folk singer, vira totalmente verso il rock con una band compatta e potente composta da Moreno Buttinar alla batteria, Marco Seghene al basso e Gianluca Calligaris alla chitarra. Propone un’ora di brani propri in inglese, con una voce da brivido e uno spessore musicale indiscutibile. 


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