Sabato, alle 22.30 i triestini Damned Pilots presentano il loro nuovo ep «Spaced Out» al Tetris di Via della Rotonda. La serata prevede anche l’esibizione dell’olandese Ron Goudie. «Spaced Out», verrà distribuito ai concerti e sarà on line attraverso alcuni distributori digitali. La foto della copertina è di Carol Pregara, mentre l’artwork è stato concepito da Damiano Tommasi ed i Damned Pilots.

L’anima della band è il batterista Don Nutz (attivo fin dagli anni 80 con i Silence e poi Inflated, Karnokkorok…), che ha convocato attorno a se altri tre musicisti triestini: Johnny Angel alla chitarra, Pino Space al basso e Sgt.Ote alla voce.

«Possiamo definire la nostra musica come “super-rock”. Non abbiamo dei veri e propri punti di riferimento in quanto cerchiamo di essere più originali possibile, comunque siamo dei super appassionati di musica ed i nostri ascolti variano. Ultimamente ci piacciono gli Ancient VVisdom, i Ghost, i vecchi Electric Light Orchestra, i Danava, i Kiss, i Devil’s Blood», spiegano i Damned Pilots.

Come nascono le vostre canzoni?

«Registriamo costantemente un sacco di idee sul pc, poi cerchiamo di suonarle in sala prove, quindi torniamo al computer e le riarrangiamo di nuovo. Ancora, torniamo in sala prove a risuonare i pezzi, questa volta riarrangiati. Questo processo di ripetizione e miglioramento avviene migliaia di volte, fino a quando registriamo in casa una pre-produzione (il “demo”) più o meno definitiva. A questo punto andiamo in un vero e proprio studio di registrazione dove produciamo in maniera definitiva la nostra musica».

Come si è sviluppata la collaborazione con Ron Goudie?

«Don Nutz ha abitato per circa 10 anni ad Amsterdam. Lì ha suonato per un periodo assieme alla band alternative Chasing the Krakheads, capitanata proprio da Ron. Tra i due si è sviluppata una grande amicizia che dura ormai da molti anni. Il giugno scorso i Damned Pilots hanno deciso di registrare il loro primo full-lenght “Overgalaxy” ai Vodoo Sound Studios di Paul van Rijswijk, proprio ad Amsterdam. Ron Goudie si è quindi proposto per lavorare alla produzione del disco, forte dell’esperienza maturata durante una lunghissima carriera di produttore in dischi di band storiche come Stryper, Poison, Social Distortion, Gwar, Fear, The Zeros, Death Angel e molti altri». 

Che concerto proponete al Tetris?

«Proporremo le canzoni del nuovo ep “Spaced Out”. Questo show è infatti dedicato all’uscita dell’ep che sarà in vendita al banchetto. Proporremo anche i brani del cd “Overgalaxy” che invece uscirà fra alcuni mesi. Al Tetris ci sarà anche lo stesso Ron Goudie, aka Grandpadeath, che con il suo set acustico alla Bob Log, aprirà la serata. Inoltre eseguiremo con i Damned Pilots un brano insieme a Ron, “Hell is Cold”, un pezzo firmato proprio da lui di cui abbiamo registrato la “cover” e che sarà inserito in “Overgalaxy”».

Prossimi progetti?

«Stiamo organizzando un tour per marzo ed aprile per il quale abbiamo confermato diverse date in Olanda. Cercheremo di suonare il più possibile in Europa e negli Stati Uniti. La maniera migliore per promuovere l’ep ci sembra quella di portarlo direttamente alla gente, quindi fare concerti. Non viviamo di aspettative, ma siamo ambiziosi, cerchiamo sempre di dare il massimo per fare conoscere la nostra band ad un pubblico più vasto».

La vostra opinione sulla scena musicale cittadina?

«Per quanto riguarda il numero di musicisti, Trieste probabilmente è seconda solo a Napoli. Sicuramente siamo tra i primi in Europa. Ci sono tantissimi gruppi che stimiamo molto. Qui a Trieste c’è una vera e propria “scena rock” che però rimane totalmente ignorata dalla classe politica. Di fatto non esiste un posto decentemente grande dove potere organizzare dei concerti, neppure in regione. Cosa che invece si trova in qualsiasi altra città europea. Trieste rimane a galla solo grazie alle piccole realtà, generalmente di tipo associativo, che nonostante le grandi difficoltà che devono affrontare riescono comunque a far vivere la musica live in città. È vergognoso che non ci sia nessuna forma di rispetto da parte delle istituzioni verso i musicisti, soprattutto quando si parla di giovani che creano con la loro ispirazione ed arte una vera alternativa alla vita di strada».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 04 Gennaio 2013

 

 

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