DANIELA PES A CONVERGENZE IL 16.09.23

«Mi considero una musicista da palco quindi non vedevo l’ora, dopo aver lavorato per ben tre anni sull’album, di portarlo in concerto, che è la mia dimensione ideale. Il pubblico si gode la musica senza farsi troppe domande, cosa che ho fatto anch’io scrivendolo». Un album di debutto, “Spira”, che ha vinto il Premio Tenco 2023 come miglior opera prima: la cantante, strumentista e musicista elettronica Daniela Pes lo presenta per la prima volta dal vivo in Friuli, sabato a Chions, nel Borgo e Parco delle Fonti di Torrate nell’ambito della seconda edizione di “Convergenze” (organizzato da Sexto ‘Nplugged). Un evento a ingresso libero che comincia già alle 14 tra musica, arte, temi ambientali, con la presenza di Terzo Paradiso e Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto, Eva Poles (Prozac+) madrina della giornata per la parte artistico-visuale e i live, dalle 18, di Lacosa, Mattatoio5 + Romina Salvadori, Alessandro Baris. La chiusura spetta alle 22.30 a Daniela Pes: «Ho carissimi amici di famiglia in zona, a Pordenone – racconta l’artista – attraverso loro ho conosciuto bene, già da bambina, il pianista pordenonese Remo Anzovino che veniva da noi in Sardegna, spero di incontrarlo». Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, fra le peculiarità che rendono Pes una personalità atipica rispetto alla scena attuale c’è l’utilizzo della voce come strumento e il lavoro sui testi: in “Spira” (pubblicato da Tanca records), l’artista sarda canta in una lingua che non esiste. «Sono stata mossa – dice – dal desiderio di seguire un suono e quindi volevo che la voce fosse un tutt’uno con la musica e che la materia testuale di cui io avevo bisogno fosse svincolata da un significato e anche da una metrica. Mi sono presa la libertà di giocare con fonemi, sillabe disarticolate, mescolando parole arcaiche galluresi, talvolta parole in italiano, vocaboli totalmente inventati, in un magma che si muove assieme alla musica». Il disco è prodotto da Iosonouncane, al secolo Jacopo Incani, nome di culto della musica underground nostrana. «Non poteva che essere lui. Proveniamo da due percorsi musicali molto diversi, quindi mi ha permesso di incontrare una modalità nuova. Io musicista da palco, improvvisatrice, ho dovuto invece fare i conti, confrontarmi con la dimensione della struttura, della definizione e della forma, ed è stato un compromesso tra il mio essere molto istintiva nella scrittura e la concretezza della composizione e della forma». Prima del Tenco, la cantante aveva vinto anche i premi Parodi, Nuovoimaie e SIAE miglior musica nell’ambito di Musicultura. Nel suo curriculum ha una laurea in canto jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari Estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu: «A 13 anni – ricorda – frequentavo i seminari di Fresu che si svolgevano in Sardegna per dieci giorni, sembrava di vivere in una realtà parallela dove la musica era presente 24 su 24 con concerti, lezioni, jam session… era la prima volta che mi avvicinavo a questo mondo, da cui non mi sono più staccata, continuando a vivere e a confrontarmi sempre con musicisti amanti dell’improvvisazione». 

Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 16 Settembre 2023 

Articoli consigliati