«La canzone s’intitola “Cavalieri”, parla di quello che abbiamo vissuto e che stiamo tutt’ora vivendo a causa di un nemico che è comparso nelle nostre vite, invisibile e meschino, portando paura e sofferenza. Ci ha costretti in casa, rinchiusi quasi sotto assedio, a combattere una battaglia senza armi a disposizione, “cavalieri fra le nostre mura” appunto. Fuori solo il silenzio dell’assenza di persone, intervallata dalla musica che rimbalzava di balcone in balcone, grazie alla quale abbiamo viaggiato nei ricordi di un mondo diverso. Alla fine sottolineo ancora l’importanza della musica in questo contesto, che risuonerà ancora e “la corona sarà solo punteggiatura” (il punto coronato, o corona musicale)»: il triestino Daniele Prada racconta così la nascita della sua nuova canzone. Ha studiato pianoforte al Tartini, poi dalla classica si è avvicinato al blues e al rock, lavorando anche con il cugino batterista professionista Jimmy Bolco nel progetto originale Jimi Snooka, tutt’ora in opera e poi collaborazioni con Soundrise, Blues Mobile Band, Norah & the Happy Pills. Titolare di un locale in centro, durante lo stop forzato ha avuto più tempo per la musica: «Con molte ore a disposizione – racconta – mi sono ricostruito un piccolo angolo in casa per la mia attrezzatura, datata ma ancora efficiente. Dopo aver accolto l’invito del mio grande amico Francesco Cainero a partecipare alla creazione di “Un mondo nuovo e diverso”, sigla dello Stream Aid, ho iniziato a scrivere alcuni versi per quella canzone. Ma il mood era diverso da quello che volevo descrivere io e in un primo momento non ha funzionato. Mia figlia di 4 anni continuava a cantare alcuni di quei versi e ho deciso di riscrivere la canzone, pensando a lei. La stesura è stata davvero veloce, perché con una musa del genere era fin troppo facile e assieme a Jimmy Bolco abbiamo inviato il materiale a Nathan Vitta che, con entusiasmo, mi ha inserito nello Stream Aid, uno dei tanti, tantissimi esempi del cuore dei musicisti e degli artisti che hanno messo a disposizione la propria arte, il proprio talento, le proprie idee per aiutare una categoria che ha dato (e lo sta facendo ancora) tutta sé stessa per fronteggiare al meglio un’emergenza senza precedenti nella nostra storia recente. Vitta e Igor Longhi avevano preventivato un paio di serate live su Facebook, durante le quali artisti friulani e giuliani dovevano esibirsi per raccogliere fondi a favore della Protezione Civile. Ma l’evento è esploso e le serate sono diventate quattro con artisti e partecipanti anche da fuori regione. Sono onorato di avervi partecipato». Prada ha potuto ora riaprire il suo locale ma assicura: «Non smetterò mai di fare musica. Certo il tempo per suonare sarà meno, ma in questa quarantena la gioia e la pace che ho trovato sui miei tasti bianchi e neri è stata la miglior medicina. Per quanto riguarda il locale, beh, ci proveremo. La mia categoria è fra le più danneggiate e sarà davvero dura uscirne. Gli aiuti ci sono, ma non si sa se basteranno, soprattutto perché non si sa fino a quando dovremo tenere le distanze dalla gente, dai clienti, dall’abbraccio delle persone, che sono il fulcro delle nostre attività. E le spese continuano, mentre le entrate sono ferme da inizio marzo. La musica c’è e ci sarà per sempre, certo è sconcertante vedere come in questa situazione la professione non sia stata equiparata ad altre attività lavorative, costringendo i professionisti meno famosi a una situazione precaria a dir poco».
Elisa Russo, Il Piccolo 15 Maggio 2020