IN ORBITA AMERICAN EDITION su Icn Radio NY
Streaming: http://tunein.com/radio/ICN-Radio-s74081/
LA DECIMA PUNTATA in onda 8.23.13 h 5pm 8.24.13 h 12pm
La sigla iniziale è “New York City” di Joey Ramone
1. LIVING COLOUR: "The cult of personality"
2. THE HEAVY: "How you like me now?"
3. THE CLASH: "London calling"
4. NIRVANA: "Heart shaped box"
5. DAUGHN GIBSON: "The sound of law"
6. JACKSON AND HIS COMPUTER BAND: "Arp#1"
7. Toni Bruna: "Te son una santa"
8. DELIRI AMERICANI con la sista boba Elisa Russo
9. Dargen D'Amico: "Il presidente"
10. FRANCO BATTIATO: "Strani giorni"
11. POND: "Xan man"
Qua in Italia, musicalmente, non succede molto di nuovo in agosto. Allora approfitto per fare con voi un ripasso dei miei preferiti in attesa delle novità che arriveranno copiose a settembre! Si spera.
Nel ripasso del meglio dei mesi passati, non può mancare il nostro Toni Bruna. Il 2013 è stato l’anno del cantautore triestino, perché il suo album “Formigole” è stato ristampato dall’etichetta di Vigevano, Niegazowana e quindi si è fatto conoscere in giro per l’Italia, grazie ad alcuni live e a delle recensioni super entusiaste.
Su NerdsAttack hanno scritto che “Formigole” è il disco italiano “più commovente ed intenso degli ultimi dieci anni almeno”, “uno dei dischi più belli che si siano mai sentiti da vent’anni a questa parte e non solo in Italia”, secondo Indie Roccia.
E così via. Dicono robe impegnative, tanto che secondo me Toni Bruna c’ha un po’ di ansia da prestazione per il secondo album. In questi mesi si trova in California e lavora ai pezzi nuovi. Spero che ad ottobre torni con qualcosa di prezioso da farci sentire. Non ho dubbi che tirerà fuori qualcosa di grande anche sto giro. Chi volesse approfondire, come sempre lo rimando dritto dritto al mio sito, qui trova un’intervista recente a Toni Bruna e tanti altri succosi articoli. Ho appena letto che in Italia curare il sito della Camera ha il costo di 3,6 milioni di euro: ecco, vi assicuro che il mio sito mi è costato un poco meno. Nell’intervista con Toni Bruna si faceva un discorso molto interessante sui suoi due lavori: falegname e cantautore. Mi raccontava che quando deve fare un mobile sa prevedere quanto tempo ci metterà, quanto sforzo, come farlo oggettivamente bene e quanto essere pagato per averlo fatto. Con il tempo il suo lavoro di falegname è cresciuto: parti da apprendista, poi magari finisci per metterti in proprio, con un laboratorio. È un percorso in crescita. O perlomeno quantificabile. Con la musica non è di certo così. Puoi sbatterti tantissimo e fare le cose a modo, avere ottime recensioni e riconoscimenti. Ma rimane sempre un dislivello disumano tra lo sforzo e quello che raccogli. È tutto imprevedibile, dipendente da logiche e dinamiche delle quali non hai il controllo, in base a criteri stabiliti non si sa da chi. Lavorare con cose intangibili può essere magico e poetico, ma incompatibile con la realtà. A meno che tu non sia un breathariano che si nutre di aria.
Ti dò un’altra notizia che sta girando oggi in rete e sui media. Sette turisti romani hanno pagato uno scontrino di 100,80 euro in un caffè a Piazza San Marco, Venezia, per aver consumato quattro caffè e tre amari. Che scandalo! E chi l’avrebbe mai detto! A Venezia spellano i turisti. A far lievitare il costo delle consumazioni c’è il “supplemento musica”, costato 42 euro. I gestori del locale hanno replicato che i clienti vengono informati del supplemento, indicato nel menù, ma in rete continuano a susseguirsi polemiche e commenti. Sarei proprio curiosa di sapere nel dettaglio in cosa consisteva il supplemento musica, spero ci fosse una band live. In questo caso avrebbero pagato 6 euro a testa per assistere ad un concerto. Vi sembra un grande scandalo? Scommetto che voi lì a NY, abituati con le mance non vi scomponete. Poi sì: la musica si paga. Come il caffè e l’amaro. Perché no?
L’importante, in ogni caso è fare polemiche.
A caso.
A proposito di scandali e polemiche: il video di Dargen D’Amico “Bocciofili” è stato censurato (o meglio vietato ai minori). Ma forse ha senso: a bocce ci devono giocare gli anziani, mica i giovani!