DELIRI AMERICANI PUNTATA 7 E 8

In onda venerdì 20 settembre alle 5pm (23 italiane) ed in replica Sabato 21 settembre alle 12pm (18 italiane) su Icn Radio NY la 14a puntata di IN ORBITA American Edition. Intervista a Monique Honeybird Mizrahi dei honeybird & the birdies. Rubrica di Elisa Russo "Deliri Americani" con Dorina ed Eva Poles. In collegamento da Barcellona Steven Forti, dal Lussemburgo Berardo Moostash Staglianò e da Trieste Stefano Stoner Grazio. Ascolti: Paolo Rigotto, Black Casino and The Ghost, Giufà. Radioshow realizzato con la collaborazione tecnica di Lorenz Gavi.

In apertura abbiamo ri-ascoltato «Lucyd» tratto da «Amorte», disco di debutto de IlVocifero. Di questo progetto abbiamo già parlato ma ci tenevo a riproporlo ora che è uscito come singolo e quindi arrivano i primi feedback. È un fenomeno antropologico tutto da studiare, la reazione delle persone davanti alla musica. Ognuno risponde a modo suo, in base a gusti e altre dinamiche di cui nulla sappiamo. Quello che mi sconcerta però, è la poca apertura delle persone davanti ai generi. Il mondo è troppo bello e vario per chiudersi in una nicchia. E chi meglio di Ricky Russo può testimoniare quanto si possa essere aperti ed elastici in fatto di gusti musicali! Direi nessuno.

Allora io invito tutti ad ascoltare la musica solo con le orecchie, con il cuore e la pancia lasciando un po’ in secondo piano la testa. La musica non va troppo razionalizzata: o ti prende o non ti prende. Mi sembra si tenda un po’ troppo a costruirsi dei background extra-musicali che non fanno bene alla musica: a seconda della biografia di un artista, delle persone con cui ha collaborato, della scena di cui fa o non fa parte si decide se una cosa può o non può piacerci. Il tutto sempre con una gran puzza sotto al naso. Se dovessimo valutare la musica in base alla moralità, simpatia, correttezza dei musicisti mi sa che ci precluderemmo gli ascolti di una bella quantità di musica. Le più grandi rockstar sono state spesso degli animali, diciamolo. 

Sempre sul bisogno forte di catalogare le persone in base alla scena a cui appartengono: ecco un’altra cantante che adoro perché non è facile da catalogare. Troppo raffinata per l’alternative e troppo alternative per il mainstream. Una creatura bella e rara di nome Eva Poles. Un bel passato in una band di successo, i Prozac+, ed una carriera solista in cui secondo me sta dando il meglio, grazie alla così detta maturità. Io Eva e Dorina le vorrei vedere a Sanremo, anche assieme in duetto, perché no? Ecco questi sono i nomi belli che abbiamo in Italia e su cui io punterei davvero davvero di più.

Punto tutto su «Il Giocatore». 

 

Venerdì 27 settembre alle 5pm (23.00 in Italia) ed in replica Sabato 28 settembre alle 12pm (18.00 in Italia) su Icn Radio NY in onda la 15a Puntata di IN ORBITA American Edition. Interviste ad Olivia Foschi e a Filippo De Paoli dei PLAN DE FUGA. Collegamenti con Elisa Russo da Trieste per "Deliri Americani" e con Michele Orvieti della La Famosa Etichetta Trovarobato da Bologna. Alla parte tecnica il granitico Lorenz Gavi. Rock On Brothers & Sisters!

Questa rubrica ha lo scopo, anche, di raccontare cosa succede nel mondo musicale italiano.

Allora, tanto per fare qualche esempio significativo… Prima mi sono ritrovata a leggere una polemica su Facebook il cui tema era: “per ascoltare il nuovo singolo dei Massimo Volume sul sito di Rockit, devi dare un like a Rockit, non è giusto”. Quindi poi non si venga a dire che in Italia non ci si batte per le cause e non ci si indigna di fronte a un’ingiustizia. La cosa sorprendente e affascinante è che questa discussione si snodava in 200 interventi almeno, ma non dei soliti buzzurri che non sanno neanche di cosa parlano. Più o meno erano giornalisti e addetti ai lavori, quindi la polemica era portata avanti con tale proprietà di linguaggio che era affascinante da leggere. Bella forma, ok… ma la sostanza? Alcuni sostenevano che i Massimo Volume fossero al corrente di questa procedura (gravissimo eh!) e questo dà vita a mille teorie e pippe varie. Finché interviene Vittoria Burattini dei Massimo Volume per spiegare che loro non ne sapevano nulla (e neanche ci perdono il sonno più che tanto) e tra le altre cose scrive: «Egle: non solo non ha facebook, ma forse pensa che quegli strani oggetti inventati di recente che recano l’esotico nome di computer funzionino a legna, o a kerosene. Per rispondere a una mail ci mette 72 giorni di solito».

Ecco, già Egle, il chitarrista dei Massimo Volume che avevamo conosciuto di persona qualche tempo fa negli studi di Tv Capodistria, mi stava simpatico ma dopo questo aneddoto mi sta ancora più simpatico. Un mito. Ogni tanto penso che i veri fighi non hanno facebook. Però poi penso che in fondo anche Ricky Russo e Gianni Miraglia sono su facebook e mi ricredo.

Altre litigate interminabili alla notizia che forse chiuderà il mensile XL di Repubblica. Per me è una pessima notizia, perché mi sembra di capire che non è una questione economica, è il solito taglio all’arte-cultura-intrattenimento… chiamala un po’ come ti pare. Secondo me è un giornale che ha qualche bella firma dentro e di conseguenza qualche articolo interessante. Più riviste ci sono meglio è: si può scegliere e variare. Sarebbe bello che tutte potessero sopravvivere, anzi vivere. In ogni caso, non è mai una buona notizia che si perdano dei posti di lavoro. Eppure la gente è riuscita a polemizzare anche su questo. La notizia avrebbe dovuto, in un mondo civile, scatenare come unica reazione la solidarietà a chi rischia di perdere il lavoro. Ed invece si sono aperte delle polemiche lunghissime sulla qualità del giornale. Quando si dice andare fuori tema. Tra le altre polemiche interminabili, c’è la vicenda dei Tre Allegri Ragazzi Morti che vanno a tenere una delle loro mille mila date a Verona. Tutto a posto tutto bello, il verde attorno è quello della vegetazione. Passa qualche giorno ed in rete esce un volantino della Lega Nord e insomma, colpo di scena: a tradimento questo antipatico movimento folcloristico era tra gli organizzatori della serata. Ma nessuno ne sapeva nulla, prima. Tanto meno la band di Toffolo e compagni, che di sicuro mai avrebbe aderito ad una cosa del genere. Insomma, è evidente che sono stati vittime, se non altro di disattenzione (ma come fai a controllare tutto? Devi per forza delegare e l’incidente può succedere)… Ma ci sono sempre quei 4-5 pedanti che portano avanti il dibattito per giorni. E mo’ basta.

Ultima polemica, immancabile ogni anno: sui nomi scelti come finalisti del premio Tenco. E sì, va be’ nella sezione dialetto magari ci stava Toni Bruna. Ma sono contenta per esempio che il nostro amico Sebastiano de Gennaro sia presente sia con i Baustelle che con Alessandro Fiori. E poi c’è anche Appino che ha fatto un disco niente male. E adesso vi saluto perché devo andare a fare una polemica sulle polemiche.

 

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