I White Stripes il 2 febbraio hanno annunciato sul loro sito: “Da oggi la band è sciolta e non ci saranno ulteriori registrazioni o concerti”.
Una pietra tombale.
“Non ci sono divergenze artistiche né la mancanza di volontà di continuare, né problemi di salute.
È per una miriade di ragioni, ma soprattutto per preservare ciò che è bello e speciale e deve rimanere tale.
Meg e Jack vogliono ringraziare i fan per l’incredibile supporto dato in più di 13 anni di intensa ed incredibile carriera.
Entrambi sperano che la decisione venga vista come un gesto di rispetto per l’arte e la musica.
I White Stripes non appartengono più né a Meg né a Jack. Appartengono a voi e ne potete fare ciò che volete. La bellezza dell’arte e della musica è che può durare per sempre”.
Insomma, si fermano prima di fare qualche porcheria e per questo, saremo loro eternamente grati. Non è da tutti capire quando è il momento di fermarsi. D’altronde, Jack lo diceva da tempo, che non sarebbe durata.
La coppia è durata anche troppo, viste le premesse iniziali. La band è nata da un divorzio. Sì, perché Meg e Jack erano marito e moglie. Poi Jack in un’intervista, tanto per divertirsi affermò che fossero fratello e sorella e qualcuno la prese per buona. Per chi volesse conoscere la loro storia, consiglio un libro di qualche anno fa:
“Rumore Bianco – Storie e musica dei White Stripes” di Carmel Azarian, Giunti Ed. 2008
Ecco come viene descritto Jack agli esordi:
“Era Elvis. Lo era nella sua sfrontata, autentica gioventù, nel desiderio di farcela con il solo ausilio del duro lavoro, nella sua ferma convinzione che non importa quello che facevi nella vita, non potevi rinnegare quello che eri. Fanatico com’era di Bob Dylan, ne aveva tratto la convinzione che si dovesse suonare ogni riff in un modo diverso, sistematicamente, ogni singola sera. A volte la band faticava letteralmente a stargli dietro, presa in contropiede da qualche stravagante cambio di direzione. In pratica, era come essere disarcionati da un cavallo in corsa”.
Il duo viene così descritto: “Meg, la ragazza che non pronunciava parola e non suonava la batteria, e Jack il tappezziere che aveva imbracciato stabilmente la chitarra un paio d’anni prima”; “I White Stripes nacquero senza che né lui né Meg se ne accorgessero. Quando ne avevano voglia, salivano nell’attico e provavano nuovi pezzi. Non c’era niente di preordinato, niente di quell’estetica del compromesso che ha inevitabilmente a che fare con l’essere una band”.
Jack: “Non sono nero, non vengo dal sud e non è il 1930. Non mi interessa copiare. Mi piace raccontare la storia ancora una volta. Sembra che la musica di oggi si affanni nel tentativo di risultare originale e innovativa. Bè, non lo è. La musica è raccontare una storia su una melodia, è così da migliaia di anni. Non cambierà affatto”.
“Il regista John Waters una volta ha affermato che il successo è fare ciò che vuoi nel modo in cui vuoi che sia fatto. È più o meno quello che siamo. Credo sia una posizione invidiabile e ci vogliamo rimanere. Il sogno di arrivare a MTV e riempire gli stadi mi suona niente più che la morte”.
Questi erano i WS del 1999.
Quando rifiutarono un contratto super vantaggioso solo perché avrebbero dovuto accettare di mettere sul disco un logo verde. Verde. Non bianco rosso nero.
“Seven Nation Army”
il mondo cerca continuamente di sezionare la gente come animali, poi la rimastica e la sputa fuori. Ci accade tutti i giorni, gente che vuole le nostre canzoni per la pubblicità, che vuole sapere com’è il bagno di Meg.
“Verrà il momento in cui quello che facciamo non avrà più importanza per noi. Lo sappiamo bene. Dovremmo sempre ascoltare il rintocco dell’orologio. So che non continueremo per i soldi o per vivere come celebrità. Non vogliamo arrivare al punto in cui non proveremo alcuna emozione”. Disse Jack profetico nel 2003
Quel momento è arrivato.
Le buone notizie sono:
1. che Jack continuerà a fare musica in mille progetti come ci ha ben abituati (Raconteurs, Dead Weather e chissà cos’altro s’inventerà)
2. Meg aveva annullato un tour per problemi d’ansia, Jack la maltrattava parecchio: insomma appurato che non sono né sposi né fratelli, ora magari riesce a tirarselo fuori dalle scatole e a stare un po’ tranquilla.
3. I Russos rimangono il principale duo rock’n’roll.
Lo scettro è nostro.