Ho notato che, concettualmente, tutti sono d’accordo e si riempiono la bocca di robe tipo “via i vecchi dalla politica, ci vuole una classe dirigente nuova”; “largo ai giovani”. E tra le priorità di un Paese, tutti a dire: lavoro per i giovani! Poi in realtà c’è gente che lavorerebbe fino al compimento degli 85 anni, solo per non mollare la poltrona e creare un posto di lavoro nuovo. Se si candida uno giovane in politica, nessuno lo vota “perché non ha esperienza”. E al Festival di Sanremo, come conduttore chiamano Gianni Morandi. Ma solo perché la salma trafugata di Mike Bongiorno, era troppo intelligente per interagire con la Canalis.

Scendiamo nel personale. Prendi il condominio di Ricky Russo, tanto per non fare nomi, situato in zona universitaria. Popolato da anziani (come RR). Ad un certo punto arrivano come affittuari di passaggio degli studenti spagnoli Erasmus. Ora, come è ovvio che un cane annusi la piscia degli altri cani sui muri umidicci delle nostre città pisciate, allo stesso primordiale e naturale modo è ovvio che uno studente Erasmus è programmato per fare una unica cosa negli appartamenti in affitto. Le Feste. Cosa mai potrà fare? Studiare? Pulire i pianerottoli? Un corso di pilates? Del bricolage? La natura non la puoi domare. E che succede al primo festino? Che il giorno dopo, scatta una raccolta di firme dei condomini. “Via gli studenti Erasmus dal nostro stabile”.
Prima di farli sbaraccare, però, io gli farei tatuare la E di Erasmus sulla fronte, così nessun altro sprovveduto gli affitta casa.
Perché si sa, i giovani sono belli ma solo se sigillati nelle apposite confezioni. Che se vanno in giro poi senti quell’odore acre di giovane, tipo spogliatoio dopo l’ora di educazione fisica.
Ma a noi Russos, che siamo nostalgici e senza tempo, l’odore di giovane piace. E siamo contentissimi di avere ospitato di recente i giovani Alkene e i giovani UltrabulloTs, per dire. Ci danno sempre delle gran soddisfazioni, questi giovani. Siamo talmente nostalgici e fieri, che è ormai da 15 anni che chiamamo i Trabant “giovani”, e non smetteremo mai di farlo. Ma in effetti lo sono ancora, perché hanno cominciato a suonare che avevano 7 anni.
Anche in musica, comunque, una bella rinfrescata dal punto di vista anagrafico, alle volte, ci sta. Troppe mummie sui palchi, e non sempre si verifica l’effetto Iggy Pop (vecchietto che regge).
Prendiamo un concerto visto di recente, James Chance. Lui è uno che negli anni ’70 si è trovato al posto giusto nel momento giusto. Thò, No New York; thò Brian Eno; toc toc gli bussa alla porta Lydia Lunch che vuole piazzarsi nel suo appartamento. Le cose gli capitano, e lui ci mette del suo e non si tira indietro. Non sa cantare, ma decide che se canta Richard Hell può farlo anche lui. E fa dei dischi in cui canta stonato, per sua stessa ammissione. Poi certo, il sax lo suona e un paio di belle cose le fa. Arriva però il punto in cui comincia a vivere di rendita. Non so quando, io non c’ero. Forse non ero neanche nata! Ma balziamo subito ai giorni nostri. Ora fa uscire un disco che qualcuno spaccia per nuovo ma è una ristampa di un disco uscito anni prima solo in Giappone. Che se un disco esce solo in Giappone, dico io, un motivo ci sarà. Al concerto al Miela, io lievemente mi assopisco sulla poltrona, mentre Chance ed i suoi musicisti suonano, impeccabili e scolastici. Ci si sveglia tutti quando James se la prende con due giovanotti in prima fila, che conversano a voce alta. “Motherfuckeeeeerrr” grida James stizzito, ed arriva anche a spingere con l’asta del microfono uno di questi giovani. Da lì il concerto cambia un po’: il sentimento del vecchio infastidito e in cerca di rispetto (un po’ come quando in autobus pretendono che gli lasci la poltrona con la forza di uno sguardo) fa da carburante.

Però non mi posso sempre lamentare e devo ammettere di
essere soddisfatta di aver visto dal vivo: 1. i Verdena con gli Aucan e 2. I No Guru. Questi ultimi, seppure in una location diciamo particolare, hanno suonato per davvero. Onestamente si mangiano gran parte delle indie-emo-new-hipsters band in circolazione sul suolo italico. Spero di rivederli presto dal vivo. E che si mangiassero anche un paio di vecchi cantautori che vivono di rendita, va…

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