La domanda di oggi è: parlare troppo di musica, uccide la musica?

Noi che parliamo di musica non siamo forse dei parassiti, delle zecche che succhiano il sangue da chi è baciato dall’Arte?
Dopo lunghe riflessioni, ho deciso che parlare di Musica si può, ma con Rispetto.
E moderazione.
Ci sono dinamiche e questioni nelle quali non si può entrare. Ci sono aspetti poi che non interessano il pubblico. Né devono interessare. Ad ognuno il suo. Il musicista suona. Le agenzie di booking, i manager, i promoter organizzano… eppoi bhè per il resto andate un po’per assonanza: i producer producano, i contabili contino etc. La cosa più triste che si possa vedere è il Musicista Contabile. O l’uomo della strada che dà la sua opinione su come si debba redigere un comunicato stampa. Ad ognuno il suo. Nessuno si sogna di andare dall’idraulico a dire come sturare un lavandino o dal panettiere come infornare. Si lo so, è la solita vecchia storia. Tutte le professioni che non producono la pagnotta o la tubatura riparata, sembrano nebulose. Ma con un piccolo sforzo ce la possiamo fare.
Il musicista deve per forza avere la testa tra le nuvole perché è lì che nascono le canzoni, non può ragionare come un impiegato di banca.
Il musicista deve essere incapace di gestirsi, perché così crea mille posti di lavoro. Di gente che di solito, con la sua musica, guadagna più di lui. Gente scaltra, che non si sogna di maneggiare chitarre e farsi venire crisi mistiche da composizione.
Altra cosa fuori luogo è quando i politici, per ingraziarsi i giovani vantano gusti musicali che non hanno (tipo: ah sì anche io ascolto Burzum). O che ne so: Anche io ho letto il libro di Michele Wad Caporosso! Di recente ho visto dei politici triestini che si battevano a colpi di cd dei Clash e Springsteen.
Anche qui si va da un estremo all’altro, all’estero c’è chi ha dovuto fare sparate tipo “da giovane ho fumato una canna ma senza aspirare”. Ma in Italia, noi siamo oltre. Perché abbiamo Maurizio Gasparri, l’uomo che riesce a litigare anche con la sua ombra. Sembra incredibile ma è riuscito a polemizzare con i Muse e i Metallica. Spassosissimo. Leggiamo sul quotidiano l’Unità: 

Si stupiscono perfino i rocker Muse e i metallari Metallica, del nostro premier, del suo strapotere. Sono increduli, come tanti nel mondo, del fatto che uno come Berlusconi possa essere capo del governo di una democrazia. Lo dichiarano nel libro di Klaus Davi “Porca Italia – Cosa dicono (e pensano) di noi nel mondo’ (edizioni Garzanti)”. Da antologia le reazioni dei politici Pdl: “Drogati”. Sembra di sentire i ritornelli sui “capelloni” e chi viveva il ’68 oltre 40 anni fa. 

(…)
Il chitarrista della band heavy metal statunitense, che nel suo genere è tra le più capaci e seguite, Kirk Hammett, considera Berlusconi «pericoloso», perché «ha troppo potere. Mi spaventa che Berlusconi possa allo stesso tempo possedere i media e guidare il Paese». Per i Metallica il nostro premier «è un uomo imbarazzante. Da noi non potrebbe mai succedere quanto accade politicamente da voi». Per i britannici Muse, che vivono in un Regno dalla democrazia più solida di quella italiana, il nostro presidente del consiglio è «bizzarro». Il frontman Matt Bellamy osserva: «Trovo molto strano che uno come lui possa essere un leader politico. All’estero dicono tutti la stessa cosa: nessuno può credere che sia davvero lui il premier».

Ma veniamo alla replica, geniale di Gasparri. Mentre le rockstar hanno dimostrato eleganza e toni pacati (usando termini come “bizzarro” e “pericoloso”), il nostro politico – al solito – si sbraga:

«Credo che questi gruppi invece di rilasciare interviste e promuovere video con attacchi a Berlusconi dovrebbero impegnarsi contro l’uso di droghe leggere e pesanti. Penso che invece di esercitarsi a insultare il nostro premier e il nostro Paese darebbero un segnale positivo se condannassero l’uso di droghe», attacca il senatore Pdl, Maurizio Gasparri. «Credo – aggiunge – che essere insultati da gruppi rock che abbiano ammesso l’uso di droga sia una medaglia per il nostro Paese e chi lo governa». Gasparri insiste: «La gente valuta queste persone per quello che sono, cioè dei privilegiati». Nella categoria dei privilegiati, nel caso non se ne sia accorto, per la grande maggioranza dei cittadini italiani rientra anche Gasparri in quanto parlamentare e oltre tutto in quanto ministro. 

Già che parliamo dei Muse, la band ha annunciato per il 2012 un tour internazionale che toccherà l’Italia con biglietti gratuiti perché, con sponsor, merchandising e pubblicità, il gruppo conta di coprire le spese. «Oltre a essere i primi a concretizzare un’iniziativa di tale portata», ha detto in conferenza stampa il frontman del gruppo Matthew Bellamy, «una serie di eventi gratuiti contribuirà enormemente alla diffusione della nostra musica presso ascoltatori e di ogni nazione ed età». Una scelta sulla carta audace, perché oggi i musicisti guadagnano o addirittura vivono soprattutto con i live, più che dalla vendita degli album. 

Ecco a me al massimo Bellamy sembra un po’ sciroccato per questa strategia di marketing… Forse dovrebbe consultarsi con uno di quei bravi manager che operano la moltiplicazione dei pani e delle banconote.

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