C’era una volta una ragazza bruttina. Che si sentiva ancora peggio che bruttina. Quando poi la scarsa autostima si mette in combutta con gli incontri sfortunati è un macello. L’adolescenza di questa ragazza in una città definita “Il Grande Nulla”, le lascia molti ricordi dolorosi: in quel periodo sviluppa un senso costante di rifiuto e inadeguatezza; il senso di solitudine e sradicamento la perseguitano per tutta la vita. Questa ragazza disgraziata, però ha un dono, un talento immenso che la eleva al di sopra di ¾ dell’umanità. Questa ragazza ha una delle voci più belle, penetranti e indimenticabili della storia. Ma neanche il successo la scagiona dal dolore. Perché questa ragazza bruttina dalla voce pazzesca, sul palco fa l’amore con venticinquemila persone e poi torno a casa sola. Sì, insomma questa ragazza è Janis Joplin, morta a 27 anni e rimasta eternamente giovane, eternamente dannata. Un’icona, come si dice in questi casi.
Ma veniamo ad oggi.
Gli ingredienti sono sempre quelli: una ragazza magrolina, non affascinante, piena di storiacce di (dis)amore, problematica, ma con una voce strepitosa. Anche lei ha 27 anni, e per ora è viva sebbene sembri essere scivolata in un vortice di alcol, droga e autodistruzione che non si sa dove la porteranno. Lei è Amy Winehouse. Da un po’ d’anni fa parlare di sé per le sue scorribande, entra ed esce dai centri di riabilitazione come fosse andar dal parrucchiere. In questi giorni ha fatto scalpore il suo disastroso concerto a Belgrado, dove non è riuscita neanche a cantare una parola di “Back in black”, ha abbandonato più volte il palco e ha lanciato il microfono con espressione inebetita. Forse anche la Joplin sarà salita sul palco senza riuscire a cantare, ma quella volta non c’erano i filmati impietosi su YouTube il giorno dopo. O forse la Joplin aveva qualcuno accanto che le impediva di salire sul palco in quello stato. La Winehouse è una gallina dalle uova d’oro ed è impensabile che non abbia qualcuno attorno in grado di bloccarla prima del concerto. Evidentemente è stata buttata in pasto alla folla, pur essendo palesemente incapace di reggersi in piedi. Quale mostruosa macchinazione di business c’è dietro ad una mossa del genere? Si vuole alimentare una qualche leggenda di rockstar autodistruttiva? Si vuole pararsi il culo, se mai dovesse accaderle qualcosa, come dire: “ha visto tutto il mondo come stava messa, era impossibile arginarla”. O più banalmente si sperava che potesse comunque reggere il palco e portare a casa la pagnotta per tutti? Le ipotesi sono tante, e nessuna include concetti fondamentali come pulizia, chiarezza e rispetto umano. Un’opportunità di recupero ed aiuto viene offerta a tutti, anche ai peggiori scarti dell’umanità; non vedo perché non debba essere concessa ad una grande artista, che con la sua musica finora ha regalato molto. E c’è da metterla nelle condizioni di continuare a farlo. Che qualcuno la tuteli, prima che entri nel club dei 27. Prima

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