Quest’anno l’estate è stata clemente e si è protratta fin che ha potuto. Grazie estate, grazie. Io ti amo infinitamente.

Ora l’autunno si affaccia, l’unica cosa buona è che riprendono le uscite discografiche. Ma non solo. Per esempio è ripresa la mia trasmissione tv preferita: “Un giorno in pretura!”. Me ne sono accorta un po’ in ritardo, ma ho recuperato tutto in streaming. Un bel weekend maratona di “Un giorno in pretura” e “Blu Notte” con pioggia torrenziale e certe questioni mensili al basso ventre, ed ero bella e pronta per il suicidio. Ah e poi ci sono anche le serie tv. Per esempio è ripreso “Sons Of Anarchy”, e poi c’è “Breaking Bad” e “True Blood” (che in realtà è quasi finito). Yuppie! Insomma si può quasi sopravvivere senza un euro in tasca, ma con una connessione ad internet. Nel calduccio estivo ho notato che la politica è andata un po’ in sordina. Qualche mese fa (io misuro tutto sui miei mille e passa contatti Facebook eh… è il mio ineccepibile campione statistico) era tutto un pullulare di Grillo, Travaglio, Ballarò, Santoro, Se non ora quando, sciarpate, cortei… Ma in estate, quasi nulla. Calma piatta. Per fortuna ci si sveglia dal torpore con il caso Terry De Nicolò. Ecco lei sì che ha riacceso questa vampata di indignazione. Terry è una dama di compagnia. La voglio chiamare così, perché “escort” ha fatto il suo tempo. E ormai siamo in un paese in cui fondoschiena si chiama faccia del lato B. Questa gentil dama di compagnia, ha una filosofia di vita ben precisa basata su alcuni principi morali saldi (nel senso di acquistati ai saldi di fine stagione) esposti in un’intervista su Rai2 (perché diamole spazio, certo):
1.    “Meglio un giorno da leone che 100 da pecora” (un classico).
2.    “La bellezza ha un valore, se tu sei racchia e fai schifo, te ne devi stare a casa”.
3.    “La bellezza è un valore che non tutti hanno e viene pagato come la bravura di un medico” (quindi la bellezza è parificabile ad una laurea in medicina).
4.    Quando sei onesto rimani nel piccolo. Se vuoi andare in alto è giusto passare sui cadaveri e ti devi vendere pure tua madre.

Ora, io ho una teoria nobile. Questa donna è un’attrice assoldata dagli oppositori di Mister B. il suo copione è stato studiato apposta per essere irritante e sollevare l’indignazione generale. È un po’ come se avessero mandato uno a dire che è un pedofilo. Ovviamente nessuno si schiera dalla sua parte. L’indifendibile. Quindi state tranquilli, non temete. È tutto sotto controllo. È cinema. Teatro. Sono i nuovi show del palinsesto autunno-inverno 2011.

Era importante per me, rassicurarvi.
E ora, finalmente posso parlare di musica!
Questa volta vi segnalo il progetto del collaboratore di In Orbita, il pregevole autore di libri musicali e maestro di rock’n’roll Andrea Valentini. Egli è infatti pure chitarrista di una formazione che si chiama Port Of Souls.

Ora, siccome a volte i Russos sono poco coordinati, non sapevo che dopo la rubrica sarebbe arrivato il collegamento di Valentini in persona per presentare i Port Of Souls. Ho lasciato dunque la parola a lui in radio, ed ecco una piccola presentazione solo per la versione blog:

“Nati nel tardo autunno del 2007 dall’incontro di tre immigrati nella Milano da pere che stanno scoppiando. Meno male che c’è il rock (and roll?). Andrea ha suonato nei Permanent Scar, Point of View, Jilted, Shot Down, The Reverends, The Applicants, Mother Morphine. Hugo è uno storico agitatore delle scene laziali, a colpi di poesia, letteratura, rock e quant’altro”. Così si legge su Rockol. Completano la formazione Tizio alla batteria e Corrado al basso. I brani che ci ascoltiamo sono tratti da un 7’’ fresco di stampa per la Badman Records, Lo potete ordinare a soli 6 euro (**spese postali già incluse nel prezzo**) scrivendo a info@badman.it

Bandannas in un’intervista dice: “Quattro anni fa mi incontrai per la prima volta con il Reverendo (Andrea Valentini – autore e chitarrista nei Port of Souls) ad un crocicchio di fronte a un vecchio bar nei pressi di Primaticcio a Milano, dopo qualche birra e l’evocazione dello spirito di Jeffrey Lee Pierce, il mostro Port of Souls era pronto a muovere i primi passiIl nome è preso paro paro dall’omonimo brano dei Gun Club di cui noi tutti siamo fan”.

Rock’n’roll grezzo e senza fronzoli, come piace a noi.
Consigliatissimo.

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