Stavo cercando notizie interessanti per la mia rubrica, quando mi sono imbattuta in un blog che annunciava la fine del mondo per il 2012. Più precisamente per il 21.12.12. Mi sembra una data appropriata. Capirai che questo tema ha avuto la priorità, rispetto ad esempio la notizia che è uscito il nuovo disco degli Zen Circus piuttosto che quello di Dente. Incuriosita sebbene scettica, mi sono inoltrata in questo mondo di catastrofisti della rete. Bene, loro non hanno dubbi. E beato chi si muove al mondo senza. Dunque abbiamo i giorni contatati. Ma mica il mondo si spegnerà come una lampadina quando premi l’interruttore. No, prima – finalmente – avremo modo di vivere uno di quei film catastrofici americani, pieni di effetti speciali, alieni, astronavi, voragini che si aprono in cielo e in terra e così via. Il tutto senza pagare un biglietto. Soprattutto, leggo nei blog, si attuerà la profezia dei tre giorni di buio. Il sole si oscurerà, fuori ci saranno i demoni, bisognerà rimanere chiusi in casa e farsi luce con una candela. Molti di noi, è ovvio, moriranno di noia. Tre giorni chiusi in casa, al buio. A me era successo una sera, di rimanere senza luce perché mi era saltato il contatore centrale ed ero convinta che giù in cantina ci fosse un rapinatore che mi attendeva. Bene, già in una sera senza corrente, mi son stufata da morire. Che poi avevo almeno il cellulare, invece secondo la profezia nei tre giorni di buio non funzionerà nulla neanche le pile (tecnicamente non è spiegato perché, ma non perdiamoci nei dettagli visto che parliamo di una situazione in cui ci saranno i demoni a farci ciao ciao con la manina davanti alla finestra. Demoni che non potranno usare i loro pestilenziali superpoteri per passare attraverso il vetro eh… ma non perdiamoci nei dettagli, ripeto).
Poi ci sono gli ottimisti.
Quelli che per il 2012 non prevedono catastrofi, ma un passaggio benefico di energia tra terra, sole, solstizi e non ho capito bene come fattosta che l’uomo si eleverà spiritualmente ad un grado superiore.
Eh sì, certo. Siamo proprio belli che pronti per elevarci.
L’unica cosa sensata l’ha detta uno sciamano, intervistato dal quotidiano Libero (perché Libero ti intervista anche gli sciamani, tiè) che ha detto più o meno: come se già non vivessimo in mezzo alle catastrofi. Peggio di così è quasi impossibile…
Mi colpisce però il cambiamento di molte persone, lo vedo sempre di più attorno. C’è attenzione all’anima. All’essenza di cui parlavo nella puntata precedente. Questo potrebbe essere un bene, solo che spesso è solo un modo per sfuggire alla propria realtà fatta di bollette da pagare e lavori precari. Un po’ come addentrarsi nella saga del Signore Degli Anelli o in Harry Potter. La maggior parte di noi non ha proprio i mezzi culturali per occuparsi di spiritualità. Se non sai dove hai il sedere, come puoi trovarti l’anima? E allora vengono fuori dei pasticci, gente che si nutre di polpette mal impastate fatte di Osho, Paulo Coehlo, yoga e zen fai da te, raduni spirituali in cima al monte Ravanello nutrendosi di bacche e bevendo la propria pipì perché depura. Gente che a furia di cercare se stessa, non trova gli altri. Partire dalla complessità del cosmo e dall’emanazione di energia pranoterapica con tapioca come se fosse antani, forse non è un’idea brillante per stare meglio e “trovarsi”. Alla fine l’essere umano è anche semplice. Forse è meglio capire bene bene quelli che sono i meccanismi base per muoversi dignitosamente al mondo, rispetto a sé e al prossimo tuo. Per dirla semplice: non puoi andare a correre con le tue scarpette da ginnastica se prima non hai imparato ad allacciarti le stringhe.
Ah vi volevo segnalare che sono usciti i dischi di Dente e Zen Circus eh.