Un nome forse mai diventato mainstream, ma di culto assoluto, quello degli americani Dinosaur Jr.; per fare un esempio: Kurt Cobain li adorava, tanto che una sera, quando stava mettendo su la primissima formazione dei Nirvana, in virtù di questa stima, disse al loro frontman, l’eccentrico J Mascis: “Dovresti proprio entrare a far parte della mia band”. “La storia avrebbe potuto essere diversa”, ammette oggi Mascis, che all’epoca non raccolse l’invito. Avrebbe potuto essere uno dei Nirvana, ma le sue soddisfazioni se l’è tolte comunque, sia con i Dinosaur Jr. che nei suoi progetti solisti. Farà felici molti estimatori (in Italia i seguaci sono sempre stati fedeli e appassionati) l’annuncio del loro concerto al Music in Village di Pordenone il 4 giugno, al Parco IV Novembre, ad ingresso gratuito. Quest’estate si terrà in anticipo, dall’1 al 4 giugno, la ventinovesima edizione del festival organizzato da Complotto Adriatico, tra i più longevi della regione, che negli anni ha ottenuto il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio di Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli. Nati nel 1984 ad Amherst, Massachusetts i Dinosaur Jr. saranno in tour proprio con la formazione originale dell’epoca, ovvero J Mascis (chitarra, voce), Lou Barlow (basso, voce) e Murph (batteria). I rapporti tra Mascis e Barlow (due geni assoluti) non sono mai stati facili, tanto che per molti anni Barlow fu allontanato, fondando altri progetti come Sebadoh e Folk Implosion ma dal 2005 è rientrato nel gruppo. Il loro “You’re Living All Over Me” fu definito “il primo disco indie-rock perfetto”: una voce particolare, lisergica, l’uso massiccio di feedback e distorsioni sono da sempre i tratti distintivi dei Dinosaur Jr. che si sono imposti come uno dei nomi più influenti del rock alternativo anni ’90. A Pordenone, oltre a pescare dai classici che non possono mancare dal vivo, i Dinosaur Jr. presenteranno il loro ultimo lavoro, “Sweep It Into Space”, dodicesimo album della loro carriera, uscito l’anno scorso, che vede Kurt Vile come co-produttore, elemento che conferisce ancora più spessore alla già vivace vena melodica, quasi pop, della band.
Elisa Russo, Il Piccolo 12.02.22

