Essere baciati dalla fortuna in un anno piuttosto sfortunato: così si può riassumere il 2020 di Diodato. D’altra parte il suo ultimo album (terzo della carriera) s’intitola ottimisticamente “Che vita meravigliosa”. La vittoria di Sanremo ha inaugurato l’anno dell’artista di origine tarantina con una canzone davvero riuscita, “Fai Rumore”, che oltre ad essersi aggiudicata il primo posto al festival ha ottenuto i premi della critica “Mia Martini” e “Lucio Dalla”, oltre al “Premio Lunezia” per il valore musical-letterario. I riconoscimenti continuano con il brano “Che vita meravigliosa”: vince sia il David di Donatello come “Migliore Canzone Originale” nel film “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek che il Nastro D’argento. «Un anno da ricordare – dice Diodato – in cui in ogni piccola o grande vittoria mi sembrava di aver già raggiunto l’apice e invece arrivava qualcosa a emozionarmi sempre di più. Vincere il Festival di Sanremo è stato il coronarsi di un sogno, vedere la mia canzone partire da quel palco e diventare il simbolo di un periodo che ricorderemo tutti per sempre è stata un’emozione indescrivibile. E “Che vita meravigliosa” è diventata l’anello di congiunzione tra le mie due più grandi passioni, la musica e il cinema».

Dopo tante date annullate, Antonio Diodato torna dal vivo con i “Concerti di un’altra estate”, tappa ai Laghi di Fusine per il No Borders oggi alle 14, preceduto alle 13 dal friulano Delmoro. Sarà la prima volta in assoluto in Friuli Venezia Giulia: «Non mi ci sono mai esibito – continua il vincitore dell’ultimo Sanremo – ma conosco bene l’ambiente che ci circonderà: una natura immensa, che insieme alla musica ci aiuterà a sentirci più uniti. Torneremo a una condivisione più intima e umana. Il contesto in cui siamo immersi interagisce sempre con quello che facciamo. Quando ci si ritrova a fare un concerto in uno spazio del genere, ci si rende conto dell’impatto che la natura possa avere. Entra inevitabilmente in comunicazione con tutti noi, la mia, le vostre voci, risuoneranno in questo spazio immenso e rimarranno per sempre custodite al suo interno». Diodato ha trascorso i mesi dello stop forzato nella sua casa a Milano: «È stata dura, come per tutti, ma mi ha sicuramente aiutato a rivalutare alcune cose che prima davo per scontate. Stare da soli ci ha permesso di conoscere meglio noi stessi e allo stesso tempo ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio gli altri e di dare nuovo valore allo spirito di condivisione e delle relazioni». E finalmente ricomincia il tour: «È il culmine di tutto il lavoro, dove dai tutto te stesso. Tornare sul palco è stato come liberarmi di tutte le sensazioni accumulate in questi mesi, spero di essere riuscito a trasformarle in qualcosa di positivo». In autunno Diodato sarà su Raiplay nella docuserie “Storie di un’altra estate”. «Suoni, ricordi e incontri – spiega – si intrecciano ai giorni di un’estate diversa, in cui un viaggio musicale diviene racconto di vissuto, di desideri e nuovi orizzonti».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 31 Luglio 2020

 

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