(Foto Dorina di Carlo Pacorini)

Esce il 27 settembre «Amorte», disco di debutto de IlVocifero: all’interno un importante contributo di Dorina Leka. La cantante e compositrice triestina si è di recente trasferita a Monaco, dove studia e lavora al suo album d’esordio, nel frattempo ha prestato la sua voce a due brani de IlVocifero, uno dei quali (“Lucyd”) è stato composto da lei stessa, primo inedito con testo in italiano.

427295_3338126937836_1593775855_nNel 2010 si era fatta conoscere dal grande pubblico partecipando con successo ad X Factor, in onda su Rai 2: il talent-show le ha dato visibilità ma, non sentendosi parte di quel mondo, le ha reso più difficile compiere i passi successivi. Per la realizzazione del suo album (tutt’ora in fase di gestazione) ha intrapreso una strada difficile, lunga e tortuosa. Ha cominciato a lavorare ad un repertorio proprio (con testi in italiano scritti assieme all’autore Walter Somà), si è confrontata con alcuni possibili produttori come Paolo Benvegnù («si vede che è una ragazza pulita, genuina» ha detto di lei) e Marco Fasolo dei Jennifer Gentle per scegliere poi di auto-prodursi con la collaborazione dell’etichetta di Vigevano, Niegazowana (in scuderia: Edda Rampoldi, Gionata Mirai, Lombroso, Toni Bruna…).

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Per la stessa Niegazowana esce il disco de IlVocifero, un progetto nato a Milano e dintorni da un’idea di Walter Somà (già co-autore dei dischi solisti di Edda Rampoldi) assieme al regista, batterista e produttore Fabio Capalbo ed il cantante Aldo Romano. 427395_3338117457599_98136126_nAl progetto hanno partecipato vari musicisti, Dorina compare sia come cantante che in veste di autrice, racconta:

«Ho contribuito nel brano “Lucyd”, non solo a livello vocale ma anche compositivo. È una sensazione nuova per me, ho visto crescere piano piano questo progetto e so che all’interno vi è tanta passione quanto coraggio. Di questi tempi è raro. In questo album hanno partecipato Stefano Edda Rampoldi, Gionata Mirai de Il Teatro degli Orrori e l’Ensemble Vinaccia, per non parlare poi di Carlo Sandrini che ha scritto le parti degli archi e dei fiati, un musicista che vede la musica! Letteralmente!».

Walter Somà commenta: «La collaborazione con Dorina è nata in maniera molto naturale, io ascoltavo le bozze di canzoni che faceva, le primissime quando ha cominciato a scrivere di suo pugno, le davo feedback e secondo me dentro c’erano delle robe potenti. Mi aveva fatto sentire la bozza di quella che è diventata “Lucyd”. Ho portato ai ragazzi la sua improvvisazione e l’abbiamo tenuta pari pari. La struttura musicale è proprio quella che ha scritto lei solo che è suonata, le abbiamo dato un ritmo. Con Gionata Mirai e Dorina è scattata una scintilla creativa forte, è stato come se ci si conoscesse da sempre musicalmente e per me è importante. Entrambi entrano come si deve, come li vorrei, è perfetto».  549274_10200532361657385_1893533644_n                                                                                                                      

55c75374a49311e1b2fe1231380205bf_7Dorina si dichiara oggi “felicemente confusa”: «A 27 anni è lecito chiedersi se la via intrapresa sia quella giusta, se gli anni passati siano stati ben spesi e se non sia ora di darsi una calmata e trovare un punto fisso attorno al quale gravitare, senza rimpianti. Chiamalo lavoro, famiglia, casa, studio, Dio. Sicurezza. Quanto ne abbiamo bisogno in questo momento, eh? Ho un percorso travagliato alle spalle, non si capisce dove io stia andando, cosa voglio, cosa mi piacerebbe fare da grande. Ebbene, nonostante io ci pensi ogni giorno, arrivo sempre alla conclusione che uno debba fare nella vita ciò che gli riesce più spontaneo. Non dico che sia facile, ma bisogna provarci costantemente. Ci vuol coraggio, pazienza, determinazione, ottimismo e spesso molta sfacciataggine. Dedicare la vita alla Musica è una scelta di cui vado fiera e anche se le mie tasche sono praticamente sempre vuote, continuo ad insistere. Voglio fare musica, cantare, esplorare l’armonia, piangere ed emozionarmi ogni qualvolta sento un suono e una parola detta al momento giusto: è questo che mi viene spontaneo fare. E allora uno si rimbocca le maniche e decide di fare un album, mettere su una band e lavorare con la sua spontaneità, senza troppi se-o-ma. E senza auto-tune».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 14 Agosto 2013

1dorina 14.08.13

 

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