EDDA “SEMPER BIOT” TESTI
IO E TE
testo: Isabella Santacroce, Stefano Rampoldi
musica: Walter Somà
Lo sai che non potremo più volerci bene
Lo sai che questa volta sarà l’ultima storia
Ti prego quasi io ti pregassi portami da Dio
Ti prego di non muoverti
Fammi stare dove son nata
Resisto al suono
Che fa la sua disperazione
A quel rumore di gola piena di carta
La stanza è una voragine
Che ha la nostra caduta
Siamo qui rannicchiati
Aspettiamo che venga giù il cielo
Hey hey io e te io e te
Tu vieni solo per uccidere
Ammazzami finiscimi
Io e te io e te
Tu vieni solo per uccidere me
Ammazzami finiscimi
Insisto perché ho aspettato così tanto
Per lei
Più passano i minuti
E sembrano portare al sonno
Chiudo gli occhi
E il corpo agisce per me
È una cosa così violenta che mi devasta
Basta
Io e te io e te
Tu vieni solo per uccidere
Ammazzami se ci riesci finiscimi
Io e te io e te
Tu vieni solo per uccidere
Ammazzami finiscimi
MILANO
Testo e musica: Stefano Rampoldi
Sapessi com’è strano
Tu che sei di Tokio io di Milano
Amarmi tra la gente che lavora
Non facendo niente qui a Milano
Sapessi com’è strano
Essere tossica dipendente di Milano
Bucarsi tra la gente che ti guarda e dice:
sto deficiente è di Milano
quand’è che vado in Inghilterra
quand’è che me ne vado dalla terra per
Milano
Sposami sai bene
Cambia il mio nome in Ariele di Milano
Tu sei l’amore bellissimo come sei tu
Sapessi com’è strano
Aspettare il tram qui a Milano
Io faccio dei ponteggi
Non mi piacciono le leggi di Milano
C’è anche San Vittore
Disintossicami dal panettone di Milano
Sono nata in un brefotrofio
Sono nata perché ero di troppo per Milano
Tu sei l’amore bellissimo
Come sei tu qui a Milano
SCAMARCIO
Testo: Stefano Rampoldi, Walter Somà
Musica: Walter Somà
Lo so come sei e come ti vorrei
lo so come sei e come
Gli eserciti schierati dichiarano la guerra
Lecca leccami bene non sono tua sorella
Scombinata dal padre
L’identità di mio figlio
Gesù Krishna di Dio
Non sono il tuo coniglio
Scamarcio
È coperta di favole e qualcosa rimane
Il debole è lui
Accoglimi in paradiso
In punta di piedi il viso
Ma il debole è lui
lo so come sei e come ti vorrei
lo so come sei e come
C’è la luce dell’acqua scolorita in cielo
Aprimi bene la bocca
Che ci sta entrando un treno
Cullarti al ritmo dell’acqua
Amarti senza sapere
Va giù come un sospiro in fondo al mio piede
Scamarcio
È coperta di favole e qualcosa rimane
Il debole è lui
Accoglimi in paradiso
In punta di piedi il viso
Ma il debole è lui
Ballerina che balli dentro una cucina
Coi sacchi di farina
Io ti guardo dal buco
Ballerina che balli dentro una cucina
Coi sacchi di farina
L’INNAMORATO
Testo: Stefano Rampoldi, Walter Somà
Musica: Walter Somà
Solo il tono debuttante
Mi fa capire il tuo umore
Ho deciso di morire
Ho deciso a parole
Prende strade laterali
La ricetta del dolore
Prova a metterti nei panni miei
Che sono Stefano l’incoronato
A pezzi rovinami se non mi vuoi
Resta in gioco almeno tu
Se non nel cuore qui nell’anima
A fette cucinami
Se non mi vuoi
Non c’è rimedio
Oggi compio 12 anni
Oggi compio solo danni
Ho goduto mica tanto
Non rinascere troppo stanco
È così non è così
Ma veramente io volevo solo fare l’amore
Daghe sù daghema trà
Daghe reta un cicinin
E facciamo ancora festa all’amore dottò!
Non c’è rimedio
Ma come dici
Non c’è rimedio
Prova a metterti nei panni miei
Che sono io l’indemoniato
A pezzi a pezzi rinunciami
E benedicimi
Prova a metterti nei panni miei
Che sono io il tuo rovinato
A pezzi a pezzi finiscimi
Fai come vuoi
Non c’è rimedio
No non c’è rimedio
San Benedetto
SNIGDELINA
Testo e musica: Stefano Rampoldi
Snigdelina amore della mamma
Nel lettino c’è un soldato
Fa la ninna nanna
Snigdelina figlia del non nato
La tua bocca è l’universo
Appena masticato
Snigdelina Hare Krishna gramma
La mia vita è una pietanza aggiungi un po’di panna
Snigdelina amore deficiente
La mia vita è un segreto
Che non vale niente
Snigdelina tu me l’hai giurato
Se non apri quelle gambe non sarò curato
Snigdelina figlia del soldato
Snigdelina non mi dire niente
La mia vita è una schifezza rimanga silente
Snigdelina figlia del curato
Se non apri quelle braccia
Io sarò mangiato
Snigdelina non mi fare niente
Non ho voglia di una donna
Semi-adolescente
Snigdelina amore della mamma
YOGINI
Testo: Stefano Rampoldi, Walter Somà
Musica: Walter Somà
Voglio morire felice di morire
Voglio ammalarmi per non soffrire
Voglio vedere come vado a finire
Voglio impazzire per non guarire
Dove vanno a finire i desideri miei
Un’onda prima o poi li spiaggerà
Cosa so io del sole? Solo l’ombra
Ehi yogini scegli un centro ed alluna
Stefano non vuol dire niente
Non vedere niente
Levati di qua
Con un vero desiderio devi scegliere qual’è
Sei tu l’anale dei sogni miei tesorina
Sei tu l’anale dei sogni miei
Voglio morire felice di morire
Voglio ammalarmi per non soffrire
Voglio vedere come va a finire
Voglio impazzire per non guarire
Vivo sempre da sola dentro una stanza
Prima o poi forse qualcuno mi cercherà
Perché non piaccio a nessuno sono all’aria
Come vedi mi perdono solo a metà
Stefano non capire niente
Non vedere niente
Levati di qua
Con un solo desiderio devi scegliere qual’è
Sei tu l’anale dei sogni miei tesorina
Sei tu l’anale dei sogni miei
AMARE TE
Testo: Stefano Rampoldi, Walter Somà
Musica: Walter Somà
Amare te è una cosa facile
Restituisci un po’del mio amore
Perché lo so che sono nato nata inutile
E posso fare solo il falso d’autore
Appuntamenti sono mantra vedici
Mettimi in fila per fare l’amore
E spero di rinascere utile
E risparmiarmi un po’ di dolore
E tu dovresti stare qui
Colmarmi i vuoti i fondi i limiti
E tu dovresti stare qui
Colmarmi i vuoti i fondi i limiti
Giuan fa minga ingàn
Essere dio è una cosa facile
Prova tu a fare il mio di mestiere
È da una vita che mi faccio schifo
Servo tutti e non mi posso vedere
Hai trovato quello che stavo cercando?
Se me lo chiedo non so di che parlo
E va bene sarò forse nato anche inutile
Ma vuoi mettere il mio stile di ballo
E tu dovresti stare qui
Colmarmi i vuoti i fondi i limiti
E Giuan fa minga ingàn
E tu dovresti stare qui
Colmarmi i vuoti i fondi i limiti
Giuan fa minga ingàn
Amare dio è una cosa inutile
BELLA COME LA LUNA
Testo e musica: Stefano Rampoldi
È come dire che per imparare te
Io ci mettessi un po’di se
Una che sia come te
Sulla faccia della terra dov’è?
Due mi scomunicherò
Se vuoi ti do anche il mio di indirizzo
Scelgo una di noi la più vuota che puoi
Voglio una di noi la più zozza
Bella come la luna quello che non hai
Bella per i tuoi occhi io non sono stata mai
Bella come la luna quello che non hai
Bella per i tuoi occhi non lo sono stata mai
Volevo dire per imparare
Ci metterò un po’
Non imparo mai abbastanza velocemente no
Ci saresti venuta con me
Se ti fossi imbattuta
Ci saresti venuta con me se ti fossi
Bella come la luna quello che non hai
Bella per i tuoi occhi io non sono stata mai
Bella come la luna quello che non dai
Bella per i tuoi occhi non lo sono stata mai
È come dire che per imparare te
Io ci mettessi un po’ di se
ORGANZA
Testo: Stefano Rampoldi, Walter Somà
Musica: Walter Somà
C’era sempre un fantasma di marito
Un pazzo di marito
Peso piuma che si ceralacca
La temperatura fredda
Bambini con l’uva
Il muoversi della seta
La sonnolenza
Scopavo la felicità
E dell’acqua le parole
Trasmettenti elettricità
Né discendere né muovermi posso
Sono sempre un bel ragazzo
Le parole e i pensieri posso
Però mi avete rotto il cazzo
A volte la mente
Mi lascia qua
Seduta come un mobile e penso
Di essere leale se la merda mi scivola giù
Dai miei occhi
Un profumo di santo
Dissimula la mia età
Come il sesso fa lo stesso
Mi degeneri la gelosità
Né pisciare né muovermi posso
Sono sempre un bel ragazzo
Le parole e i pensieri posso
Però mi avete rotto il cazzo
Mamma a volte vorrei
Si può sempre stare peggio nella vita
Ma a volte vorrei di più
Né discendere né muovermi posso
I movimenti delle stelle
Le parole e i pensieri posso
Mi racconti le novelle
Maya Krishna Devi Dasi
Di più delle promesse
Di più delle vacanze
Di più di più tu avrai di più
Di più dei buoni acquisti
Di più di quel che pensi
Di più di più avrai di più
Mamma
A volte vorrei
Si può sempre stare peggio nella vita
Ma a volte vorrei di più
Di più delle promesse
Di più delle tue scelte
Di più di più avrai di più
Di più dei buoni acquisti
Di più delle vacanze
Di più di più avrai di più
FANGO DI DIO
Testo e musica: Walter Somà
Tu dove sei? Io sono qua
Ciao ciao bambino
Fango di dio
Sembra complessa la realtà
Tu sei un brodino poco divino
Scusa se sono sola
Scusa se non è una prova
Ridere di noi a fasi
Perduti in trame nascoste normali
Qui madonne non ce n’è né madri
Ma solo i doppi fondi di armadi
Tu dove sei? Tu dove sei?
Mi sono perso mentre andavo all’Ikea
Le vergini son tra di noi
Nessun rapporto è facile
Resta così tra due identità
Sconvolte e irriverenti
Scusa io sono sola
Scusa ma non è una prova
Tu dove sei? Tu dove sei?
Mi sono perso mentre andavo all’Ikea
Tu dove sei? Tu dove sei?
HEY SUORINA
Testo: Stefano Rampoldi
Musica: Walter Somà
Hey suorina
Tu hai le chiavi del mondo
Nitida mi sai reprimere
Accoltellami sulle scale di un cinetek
Ma siamo solo noi che
Scriviamo cose fuori dal mondo
Così imparo a vivere
La mia devozione mi fa ridere
Solo tu hai l’amore vedente
Solo tu la mia regina del niente
Sì lo so sono nato
E morirò senza denti
Miserabile topastro
Sono io il tuo unigenito olocausto
Sacrificatemi come regina angelorum
Tu per me sei troppo bello
Ti amo più di mio fratello
Solo tu hai l’amore gaudente
Solo tu la mia regina del niente
Sì sono stata invitata nella città di Dio
Miles dei militante
La mia porca figura in mutande
Illuminatemi perché io non lo sono
Vuoi insegnarmi a vivere
Mi basterebbe sopravvivere
Solo tu hai l’amore gaudente
Solo tu la mia regina del niente
Solo tu hai l’amore profondo
Solo tu sei la più bella du mundo
PER SEMPER BIOT
Testo e musica: Stefano Rampoldi
Sono nata in Argentina
Vegnù via a dudes ann
Sun partì da Buenos Aires
Con dù mutand
Sono andata in Australia
A fa gli scaffolding
Oh io capis’nagot
E parlo come un chinese
Di religione sono Hre Krishna
E magni minga i gat
Ma in Dio non ci credo
Me piasan tropo i tusan
Mia merendera mia prigioniera
E siccome lo sai lo so che lo sai
Eccome se lo sai
Semper biot
Uè calimera chi muore spera
E siccome lo sei lo so che lo sei
Semper biot
Te lo devo proprio dire
Mi piacevi da morire
Oh me ne vergogno
Ma ne ho bisogno
La sai ben la me piaseva
La sai bene la ghè pù
Prova a telefonarle
La te manda a dar via il cù
Forse me lo meritavo
È un karma così di merda
Nascere in Argentina
e non morire neanche in Inghilterra
Tu Calimera chi muore spera
E siccome lo sei lo so che lo sei
Eccome se lo sei
Semper biot
Edda spiega i testi:
“Argentina:
non sono nato in Argentina e non sono mai andato in Australia. Ma qualcuno l'ha fatto.
L'inglese lo parlo male.
Sono fortemente portato a pensare che Krsna sia Dio, ma non posso dire che abbia capito che Dio esiste.
Saibene è una persona che esiste veramente, ma a chi interessa?
Merendera = una parola presa da carosello che pubblicizzava i biscotti Doria.
Kalimera = idem
x semper biot = per sempre nudo
a volte le persone arrivano e riempiono un vuoto, poi se ne vanno.
e tu stai male per questo ma in realtà è il vuoto di prima che torna a farsi sentire in maniera diversa.
Cinetek:
hey su orina – una mia amica diventa suora; a me lei piace tanto e avrei voluto stare con lei.
Mi confronto con la sua religione (cattolica) e la trovo una cosa spaventosa. Tutto di loro mi fa senso: le parole, le immagini, per non parlare delle idee.
Quindi da una parte c'è l'amore x la suorina ma dall'altra c'è una persona che non capisco.
Comunque anche se cristiana, io avrei voluto fare l'amore con lei proprio x toccare quelle regioni oscure che sono dentro di lei.
Di notte ascolto Radio Maria e Padre Livio è davvero uno spettacolo;
la sua esaltazione, la sua ipocrisia;
miles dei, regina angelorum, unigenito olocausto son tutte parole che ho sentito dire in questa radio.
L'innamorato:=
Stefano in greco vuol dire incoronato
12 anni= un numero che forse ho sentito dagli Afterhours… poi un tributo a Raffaella Carrà con "Furore". Ma parole diverse. Essere innamorato è una posizione scomoda. Tutti l'hanno provato.
Milano:
La mia città anche se vorrei vivere a Calcutta.
L’Inghilterra= il mio delirio
Ariele= il mio nuovo nome, siccome Stefano portava sfiga, ho provato con Ariele. Risultato uguale.
Brefotrofio: posto dove portano i bambini appena nati, malati. Io ci sono stato.
L'anale:
i desideri sprigionano un’energia che da qualche parte deve andare-
sono 45 anni che desidero e questa cosa un po' mi distrugge.
I significati si ribaltano.
La mia è una vita solitaria e reclusa.
Bella come la luna:
Pura invenzione. Voglio una persona vuota e sporca.
Io non mi vedo bello.
Sono lento a capire.
Io e te:
Testo della Santacroce, ma avrei potuto chiamarla Gattel.
Due persone lavorano insieme x tanti anni e poi cambiano squadra. Uno è dominante e l'altro (io) servo.
La vittima, il carnefice, il padrone, lo schiavo.
L'uno non puo' esistere senza l'altro.
Snigdelina:
Se avessi avuto una figlia, l'avrei chiamata così.
Pensando ad una figlia mi sono venute in mente culle, ninna nanne, filastrocche che ascoltavo sui dischi.
Krisnha che apre la bocca e sua madre ci vede dentro l'universo.
Ma l'idea di una figlia è bella mentre la mia vita no. Quindi il sogno svanisce.
Organza:
Come la canzone di Carmen Consoli.
Un testo scritto a 4 mani. Ognuno voleva dire qualcosa senza tenere conto di quello che diceva l'altro.
Vorrei di più, lo diceva in una canzone Pino Daniele.
MAYA KRSNA DEVI DASI nome VAISNAVA
la frase che mi piace di più è: scopavo la felicità.
Amare te:
Il tema della bhakti.
Amare dio è una cosa che non mi viene. Bestemmiare invece è facile e mi consola.
Dio è lontano. Forse non esiste e comunque x lui non è un problema. Per me sì.
Che sono perso qui dentro, nato per morire.
Fango di Dio:
Testo completamente di Walter.
L’Ikea è quella di Parma dove mi sono perso l’estate scorsa cercando la mia squadra che montava ponteggi multidirezionali.
Scamarcio:
Gli eserciti sono quelli della battaglia di kuruksetra.
Mia sorella è morta e io non ho figli.
Ci sta entrando un treno è una frase dei Psychedelic Furs. into you like a train
ballerina che balla, è la foto che Fabio (di Niegazowana) ha nel pc.
ciao miserabili topastri”.
Edda.
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