«Efterklang è una parola che ha due significati in danese: sia riverbero che ricordo, letteralmente “dopo il suono”. Nel 2003 l’abbiamo scelto come nostro nome e da allora ci accompagna»: parla il bassista Rasmus Stolberg che con gli amici d’infanzia Mads Brauer all’elettronica e synth e Casper Clausen alla voce porta avanti gli Efterklang, domenica alle 21 in esclusiva nazionale per l’ultima serata di Sexto ‘Nplugged. «Proponiamo un live con sette elementi nella band – spiega Stolberg – e una scaletta che pesca da tutti i nostri dischi. Il nostro show sarà bello, divertente e in qualche modo chiederemo al pubblico di prendere parte alla performance».
Dopo “Piramida”, lavoro imponente che aveva incluso un film, un album live e una serie di spettacoli, gli Efterklang presentano il loro quinto disco “Altid Sammen”: «Il nostro sound cambia a ogni album, si può descrivere come musica pop sperimentale, o forse indie orchestrale. Per quanto riguarda l’ultimo lavoro, ci piace definirlo gospel nordico. A qualcuno che non l’ha ancora sentito lo descriveremmo come qualcosa di molto calmo all’inizio, ma che se ascolti tutto con una certa predisposizione ti toglie il fiato come alla visione di una splendida cattedrale». Clausen canta qui nella sua lingua madre, con i testi tra i più personali di sempre. Non solo, nel video per la canzone “Vi er uendelig” c’è una protagonista d’eccezione, la famosa top model danese Helena Christensen, un grande omaggio all’iconica performance tv di Johnny Hallyday del 1964: «I brani presenti in “Altid Sammen” parlano di fiducia e unione – afferma il cantante -. Non in modo religioso, nessuno di noi è credente in una specifica religione. Le parole sono alla ricerca di un significato nelle relazioni intime, nella natura, nella morte e nell’eternità. I legami che creiamo, per riunirsi, tenersi per mano, cantare o condividere un momento insieme. Siamo tutti connessi, attraverso gli stati, l’età, il sesso e il genere. Ci uniamo con tutte le nostre esperienze, e ci separiamo in tutte le direzioni, sempre insieme».
«Negli anni abbiamo suonato spesso in Italia – continua il bassista – la adoriamo, tanto che ne abbiamo fatto anche la nostra meta preferita per vacanze e luoghi da visitare. La cultura, il cibo, la natura e le persone… come non amarle? Il nostro sound engineer Antonio Pulli è italiano e per molti dei nostri dischi abbiamo lavorato con il grande produttore Francesco Donadello. Ultimamente sono in fissa con “Anima Latina” di Lucio Battisti, un capolavoro». L’ultimo pensiero va ai mesi appena passati: «La Danimarca ha gestito bene la situazione – conclude Stolberg -, anche con aiuti economici, e noi abbiamo passato il tempo a scrivere nuova musica e a investire nel nostro futuro. A livello personale abbiamo avuto il tempo di riflettere, io ho passato più tempo con la mia famiglia e l’ho apprezzato molto. Lavorare meno e rallentare il ritmo è stata una lezione importante su come non sia necessario andare sempre di fretta».
Elisa Russo, Il Piccolo 09 Agosto 2020