ELECTRIC JALABA AL TEATRO MIELA IL 07.05.22

«Speriamo che la componente intellettiva non si senta troppo nella nostra musica, per noi è più una questione di emozioni che permettono di comunicare senza confini»: l’assenza di confini è decisamente il filo conduttore della proposta degli Electric Jalaba, sabato alle 21.30 live al Teatro Miela. «Vogliamo dedicare questo concerto – ci tiene a precisare Fabrizio Comel del Miela – e questo ritorno al ballo a Diego Pecozzi, nostro amico e collaboratore fin dai primi anni ‘90. Fine intenditore musicale e protagonista per lungo tempo dell’aggregazione giovanile in città, resterà per sempre nei nostri cuori».

Un marocchino, Simo Lagnawi (guembri, voce, krakabs e percussioni), un anglo-italiano, Dave De Rose (batteria e percussioni), e i quattro fratelli Keen dal Dorset, Barnaby (chitarra, cori, krakabs e percussioni), Nathaniel (chitarra, cori, pianet, organo e percussioni), Oliver (basso, fx e percussioni), Henry (sintetizzatori, rhodes, space echo e percussioni) si ritrovano a Londra e danno vita agli Electric Jalaba. Fondono la ritualità trance della tradizione gnawa marocchina (una musica etnica, rituale e ipnotica) con il poliedrico e moderno background della band fatto di jazz, techno, funk, rock psichedelico, desert blues, dub. «La nostra musica – raccontano – è radicata nella gnawa del Marocco, gran parte di quello che suoniamo arriva dalla tradizione. Questa componente viene messa in atto soprattutto da Simo che canta e suona il guembri (ancestrale liuto). Il resto della band crea parti originali per accompagnare le canzoni. L’improvvisazione è una parte importante e spesso creiamo tutti assieme per trovare inedite soluzioni ritmiche e sonore. C’è inoltre una componente di dance elettronica nelle strutture e nei tempi, e anche il jazz e il rock psichedelico rientrano nella tavolozza». Canzoni tradizionali che narrano di donne misteriose e uomini che separano gli oceani, eserciti di conquistatori dell’anima si intrecciano con groove contagiosi, effetti analogici e chitarre distorte. «Al Miela – aggiungono – proporremo una scaletta che si concentrerà sugli ultimi tre album, con particolare attenzione al più recente “El Hal/ The Feeling” pubblicato da Strut Records. Desideriamo che al pubblico arrivino sia la componente meditativa che quella più energica e danzereccia della musica gnawa». “El Hal/ The Feeling” ovvero “il sentimento/ la sensazione” che si prova perdendosi nella musica, è uscito a cinque anni dal precedente: «È un lavoro multisfaccettato che vede la band compatta come non mai, la gamma di influenze è vasta, le tracce sono nove, improvvisate, sviluppate nello studio di Londra, e poi prodotte da Keen. Certi brani omaggiano la musica gnawa, il cui repertorio in lingua araba perlustra alcuni dialetti dell’Africa occidentale. C’è un elemento ritmico molto forte, e grazie alle nostre diverse prospettive pure il tratto melodico è unico. La sensazione di essere fuori da noi stessi ma al tempo stesso dentro: questo è quello che perseguiamo». Gli Electric Jalaba raccontano anche di un legame continuo con l’Italia, dalle fidanzate italiane alla passione per il programma della tv britannica “Gazzetta Football Italia” dedicato al calcio nostrano, alla focaccia che non si stancano mai di mangiare fino a un’interessante collaborazione con un festival di Tarantella vicino a Lecce. «Saremo in tour tutta l’estate – concludono – per recuperare quanto perduto a causa della pandemia e abbiamo anche cominciato a lavorare al quarto album».

Elisa Russo, Il Piccolo 7 Maggio 2022  

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